LA PRIVATEZZA E' UN NOSTRO DIRITTO INVIOLABILE SANCITO DALL'ARTICOLO 15 DELLA COSTITUZIONE. DIFENDIAMOLO DA TUTTI COLORO CHE VOGLIONO SOTTOMETTERE LA DIGNITA' PERSONALE E LE REGOLE DELLA CIVILE CONVIVENZA AGLI SPIONI DI STILE STALINISTA, NAZISTA , CUBANO E FASCISTA.
Il dibattito intorno alla legge sulle intercettazioni telefoniche non deve servire a far scivolare sotto silenzio o a marginalizzare il nostro irrinunciabile ed indisponibile diritto alla privatezza, statuito come inviolabile dall'articolo 15 della Costituzione Italiana. Accettare di essere intercettati senza che sussista un reato significa:
1. aver dimenticato le immani catastrofi, i massacri, tutte le guerre che il secolo scorso ha
patito per essersi sottomesso alla pretesa delle dittature comuniste, hitleriane ,
cubane e fasciste di spiare continuamente nella vita privata degli altri . Alle anime
belle ed ipocrite che sbandierano l'ipocrita slogan " chi non ha niente da nascondere
non teme le intercettazioni" rinfaccio con estrema violenza il loro qualunquismo
ipocrita e totalitarista, perchè proprio con questo concetto nacquero il KGB in URSS,
la Stasi nei Paesi dell'impero Comunista, la Gestapo in Germania sotto il regime
Hitleriano e l'Ovra , con il suo " caposcala" nel regime di Mussolini. Indebolire il
sistema immunitario democratico facendosi irresponsabile untore di quella peste
totalitaria ed incivile che è il giustizialismo alla Di Pietro, contribuire così all'
indebolimento del garantismo è una pericolosa china totalitaria e spesso teocratica
che, come i regimi del secolo scorso ci dovrebbero avere insegnato, non si sa
dove possa condurre;
2. non avere nessun rispetto per la persona, sia per se stesso che per gli altri, ritenere
che lo Stato possa avere sull'individuo ogni potere, dalla nascita alla sua morte,
ritenere che lo Stato possa scrutare nei luoghi più nascosti e sacri del privato, ritenere
che lo Stato abbia il diritto di calpestare la dignità dell'essere umano, insomma significa
negare che leggi e regole della convivenza siano fondate suldovuto rispetto dell'individuo;
3. non sapere o fingere di non sapere che l'articolo 15 della Costituzione assicura la nostra
privatezza come diritto inviolabile , anche per la corrispondenza e per ogni altra forma
di comunicazione, considerata dai padri costituenti un diritto basilare , portante ed
indisponibile ed alla base di ogni società libera e democratica;
4. NOI VOGLIAMO SALVAGUARDARE LE INDAGINI PENALI CONTRO
OGNI FORMA DI CRIMINALITA' E DI ILLEGALITA' E VOGLIAMO
ANCHE DIFENDERE LA LIBERTA' DELLA STAMPA E DEGLI ALTRI
MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA. MA NON VOGLIAMO CHE
L'INFORMAZIONE SI SOSTITUISCA AD UN GIUSTOPROCESSO, NOI
NON SIAMO DEI VOLGARI E MEDIOEVALI BOIA O DELATORI
PREZZOLATI , NOI VOGLIAMO CHE L'INFORMAZIONE RITROVI
LA SUA DIGNITA', CHE ESPELLA DAL SUO SENO GLI SPUTTANATORI ,
SIANO ESSI PSEUDOGIORNALISTI CHE NEGLIGENTI O INTERESSATI
MAGISTRATI, MA NON INTENDIAMO CERTO PER QUESTO
NEMMENO IN PARTE SACRIFICARE IL NOSTRO INVIOLABILE
DIRITTO COSTITUZIONALE SANCITO NELL'ARTICOLO 15 DELLA
COSTITUZIONE .
Venerdì 18 Giugno 2010
Gaetano Immè
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