PER FINI E PER TUTTI , I TANTI, I TROPPI FINTI TONTI.
DA SESSANTA GIORNI SI ATTENDONO SPIEGAZIONI E RISPETTO DELLE PAROLE DATE OPPURE LA CERTEZZA CHE FALSITA' MANCANZA D'ONORE E PARACULAGGINE SONO I VALORI FONDANTI DEL FLI
Per tutti i tanti, i troppi, finti tonti e per tutti quelli che fingono di dimenticarsi delle cose , questo blog vuole ricordare che l'On. Gianfranco Fini è ancora ufficialmente indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per il reato di " truffa " e forse anche per quello di " appropriazione indebita" per la faccenda della casa di Montecarlo. E' stata richiesta dal P.M. l'archiviazione dell'On. Giancarlo Fini ma a decidere sarà il G I P e la parte lesa si è opposta all'archiviazione depositando altresì nuovi documenti. Aspettiamo con interesse l'udienza ( pare che ad oggi, la Procura di Roma , stia esaminando e calendarizzando le udienze dei GIP per le opposizioni perventute entro marzo scorso) che spero sia tenuta prima delle elezioni politiche ormai assodate. Chi ha orecchi intenda, chi avesse anche cervello libero , ragioni.
Aspettiamo dall'On Fini una spiegazione- ma in contraddittorio con Dr Ugo Paglia e Dr Bruno Soccillo, Dirigenti RAI in quota AN-su come abbiano fatto sia il signor Giancarlo Tulliani che la Signora Francesca Frau , rispettivamente attuali cognato e suocera dello stesso On. Fini, ad ottenere dalla RAI due contratti di fornitura di importi milionari, atteso che sia il primo che la seconda non solo non sono stati mai iscritti all'Albo dei Fornitori della RAI, come impone la Legge, ma non hanno mai svolto un qualisasi lavoro.
Aspettiamo inoltre che l'On Gianfranco Fini, leader del partito F L I, ci esponga, in contraddittorio con il Capo dello Stato, come mai , invece che rispettarla, proprio lui capo di u n partito che ha come valore fondante " il rispetto della legalità", con la Costituzione ci si pulisca i piedi, dal momento che, come capo di un Partito Politico, non può mantenere la carica - compito che per la Costituzione è super partes - di Presidente della Camera.
Aspettiamo ancora che l'On Gianfranco Fini, una volta almeno nella sua vita , mantenga la parola data.Pur temendo che il tutto sia impossibile perchè l'On Fini è stato per cinquantacinque anni un fascistone che considerava Badoglio un infame , alla stessa stregua di quelli che erano alleati dei nazisti e che hanno finito sparando agli stessi nazisti. Aveva promeso publicamente che " se fosse accertato che Giancarlo Tulliani sia il proprietario della casa di Montecarlo, mi dimetterei immediatamente...": da più di trenta giorni questa prova è accertata dalla Procura della Repubblica di Roma, la stessa che indaga l'On. Fini per truffa ed altro. Che aspetta ad andarsene? Ma l'On Fini c'è l'ha ancora una parola o no?
Aspettiamo infine che l'On. Gianfranco Fini ci spieghi, con poche e chiare parole - sappiamo lo sforzo che deve fare, non essendo ormai abituato da tempo nè alla coerenza nè alla chiarezza - come mai e perchè il suo Ufficio di Segreteria della Camera dei Deputati sia stato messo al servizio del Signor De Vito Piscicelli ( colui che sghignazzava al telefono con il Signor Anemome e col Dr Balducci , la mattina del terremoto dell'Aquila, sui favolosi guadagni che il sisma avrebbe loro arrecato) per fargli ottenere, con pressioni su un Circolo sportivo della Capitale, il pagamento - avvenuto - di Euro un milione e mezzo per lavori edili che il De Vito Piscicelli " non aveva ancora fatto".
PARIGI VAL BENE UNA MESSA, MEGLIO ANCORA UN GOLPE COSTITUZIONALE
L'aria di Parigi, l'intimismo che ti trasmette quel salotto di marmo che è la raffinata Place Vandome, un poco di delirio di onnipotenza che ti trasmette l' aver casa a Parigi e lavorare per La Repubblica di Roma , comporre il +39 anzichè il misero 06 quando devi telefonare, situazione che ti fa sentire cittadino del mondo anzichè un misero italiano rozzo e sovente anche coglione - specie se non ha idee di sinistra - , la consapevolezza di una snobbistica unicità della sua scalata o arrampicata sociale ,dovuta in buona parte ai natali nobilissimi e perfetti , da far invidia a Principi e Reali; una copiosa spruzzata di elitaria puzza sotto il naso unita ad una non disprezzabile dose di presenzialismo tanto caro - molto, ma molto più dell'ermo colle - al noto compagno T.P.S. ( Tommaso Padoa Schioppa ) , quello che " le tasse sono belle " per ricordare, nonchè la sua innata arguzia, la sua innegabile intelligenza, il suo senso della realtà e - diciamolo pure - la sua visione politica e politologica degna della massima considerazione in quanto pregna , per carità, solo del
" bene supremo del Paese " e del " massimo rispetto per la Costituzione" e del " rispetto per il popolo", mica di interesse ideologico di parte; tutte queste cose hanno contribuito all'evento, hanno avuto la loro buona parte. A produrre un vero e proprio manifesto golpista, in nome della sacralità della Costituzione. Scritto da Barbara Spinelli, una gran signora del giornalismo italiano e non solo. Il sovversivismo delle classi dominanti era il cavallo di battaglia di Gramsci , la mattonata sui denti che Pasolini rifilò ai sessantottini di allora ( compresa anche la Signora Spinelli !) , ricchi scemi, roba del secolo scorso, quello delle guerre ideologiche, il quale Gramsci mai avrebbe immaginato che tutto sarebbe poi finito in farsa, nel grottesco, nel golpismo (udite!udite!) dei ricchi, degli arroganti, dei saccenti, degli ipocriti perbenisti. Di questa necessità dell’anima comunisteggiante, nella sua forma totalitaristica e illiberale , della propensione al colpo di stato costituzionale , l’articolo col quale la Signora Barbara Spinelli ha cominciato la sua collaborazione a Repubblica è un " must", un esempio classico, da farne un cosi detto " caso di scuola"
Berlusconi è tutt’altro che finito, avverte e scrive allarmata l’editorialista parigina. Il regime è ricco di risorse, è penetrato nei cervelli, è penetrato nel plasma, ha modificato perversamente il sistema politico e la società: quella di Berlusconi è una dittatura televisiva, perché - secondo i dati del Censis - il cittadino in politica decide al 63% in base a ciò che vede in televisione. Alla " francese" non importa che Berlusconi abbia perso due volte le elezioni su cinque, se ne sbatte altammente che negli ultimi sedici anni l'Italia abbia conosciuto, per la prima volta dal 1860, il bipolarismo delle vere democrazie occidentali, anzichè restare soffocato nel gaglioffo proporzionalismo clientelare e tangentista, non le interessa che le televisioni siano il regno del più puro antiberlusconismo , dello star system antiberlusconiano, con ascolti da vertigini che premiano programmi in cui si tratta da camorrista il ministro dell’Interno che vanta maggiori successi nella lotta alle mafie, e senza che il ministro abbia un minimo e democratico diritto di replica (se lo dovrà procurare facendo la corte a tre mezzi busti e arrestando il capo dei Casalesi). Non le importa un fico secco , a Madame , dei veri fatti. Pour elle, la dittatura è solo berlusconiana, il consenso è artefatto, il dispotismo televisivo è un crimine. E così, forte di quella libertà di stampa della quale stragode quando lancia accuse , ma che vuole togliere a Feltri ed a chi non la pensi come lei, aggiunge, bontà ed obiettività sua, che il regime berlusconiano è anche “malavitoso”. Dimostrarlo è impossibile, ma scriverlo, farlo leggere, farlo penetrare nelle menti degli " adepti", asserirlo senza prove invece , "c'est mieux et plus facile ". Fare come Saviano è la moda , il trend: chi non è d'accordo con me , chi osa contraddirmi - anche se ha ragione - è come Sandokan, la malavita è al potere . Il fondamento della malavita di governo è il consenso fondato sulla proprietà dei media. Quegli sciocchi dell’opposizione stanno a perder tempo con la legge elettorale da cambiare, figuriamoci! Immaginano un governo di transizione o tecnico, ma per l'amor di Dio! Madame Spinelìi vede oltre, come una Medium, come un Master , sa della “manipolazione delle menti” imposto da Berlusconi . Questa manipolazione ha portato gli italiani alla disperazione, da " Delitto e castigo", allo sprofondo della coscienza morale e li induce oltretutto ad arrabbiarsi contro chiunque, come Lei, come Scafari, come Mauro, come Santoro, come Fazio, come Gabanelli, come Dandini ed ora come Saviano, intenda aiutarli a capire, anzi ad illuminarli. Illuminarli! Scrive proprio così, in una prosa di sfacciata impronta massonica-elitaria, la ricca ed ipocrita perbenista e golpista nell'articolo che apriva ieri la prima pagina di Repubblica. I giornali, i magistrati combattenti, ovviamente Lei: sono questi gli illuminati che la società berlusconiana rigetta e spregia, invece di sottomettersi ai loro buoni e sopratutto disinteressati consigli, invece di star a occhi bassi, capo chino e col cappello in mano quando questi parlano, invece di genuflettersi.
Ma il diavolo fa le pentole , ma non i coperchi e così Madame si ridicolizza da sola per via della sua posizione contraddittoria, perchè attribuisce a Berlusconi, qualificato come magnate dei media che spadroneggia sulle menti dei cittadini, la cieca volontà censoria di tenere disinformati i cittadini inducendoli a non leggere i giornali e a non guardare la tv! Come , come Madame? Qu'est ce q'il est arrivè? Il desposta che, peggio di un Goebbels, governa il consenso popolare con i media, non vuole che la gente legga i giornali e guardi la tv:? E la coerenza, Madame, la coerenza? Capisco che i lettori di Repubblica siano di "facile palato " ed anche di " bocca buona", capisco che nessuno di loro si accorgerà della sua incoerenza abituati come sono ormai da decenni a " credere, obbedire e combattere " senza muovere critiche a quello che scrive Repubblica ma Madame, che scivolata, che figura! Una mastodontica contraddizione della quale neanche si accorge la nostra Madame , così presa dal suo incurabile ego, arrogante e salottiero, questo è l’ultima svolta culturale di Repubblica all’inseguimento del Fatto e della nuova politologia borghese italiana.
E nuotando in questa nauseabonda broda nosocomiale, il povero lettore republicones , ormai incapace -dopo venti e più anni di scalfarismo , di maurismo e di davanzismo - della seppur minima rielaborazione personale dei fatti affrontati , è condotto , come un burattino teleguidato, verso il culmine del manifesto ideologico spinelliano: la proposta rivoluzionaria, golpista. Ma quale governo di transizione , neanche a pensarci poi al voto popolare, ci mancherebbe altro che sia il popolo bue , stronzo e cerebroleso a decidere come si usa nelle democrazie occidentali! . Ci vuole una soluzione che, anzi , allontani il voto, e con esso l’effetto pernicioso che avrebbe un pronunciamento corrotto della sovranità popolare , una soluzione che annulli per legge Berlusconi come competitore politico. Si voterà sì, forse, vedremo, state boni se potete, ma quando lo dice Lei, Madame Bovary, solo quando sarà fatto fuori - con qualsiasi mezzo, sopratutto illecito , ma mai con il voto popolare - il " nemico ". Ormai è la schizofrenia acuta delle menti della sinistra elitaria, ricca, arrogante, parisienne : elaborare schemi delinquenziali ed anticostituzionali autoconvincendosi e convincendo i loro " adepti" ( non lettori ) che sia lecito vietare per decreto che sia eleggibile Berlusconi. . Una sinistra che si crogiola in sogni paranoici, mentre dovrebbe mettere sotto processo se stessa (i D’Alema, i Violante, i Veltroni, i Franceschini, ecc) che in tutti questi anni, senz’altro un ventennio dittatoriale ca va sans dire , non è riuscita a costruire uno straccio di alternativa a Berlusconi con i mezzi leciti e politici tipici di un sistema democratico, governando tra l’altro per nove anni su sedici , da Dini all'ultimo Prodi.
Il golpe costituzionale caro al pensiero perbenista, che è pronto a sovvertire le regole liberaldemocratiche perché ha in odio lo stile di vita di Berlusconi, si definisce così: legiferare l’esclusione di Berlusconi dalle liste elettorali e arrivare al voto solo dopo che un’alleanza costituzionale, da Fini a Vendola passando per Di Pietro, Casini e Bersani, abbia ricostruito le condizioni per l’abbattimento del despota e l’esclusione di tutto il suo popolo dalle urne. Che poi questo popolo rappresenti la maggioranza degli elettori italiani, per loro, da perfetti comunisti e stalinisti, non conta niente.
D’altra parte, un altro gran signore del giornalismo di ascendenza borghese, tale Corrado Stajano, nello stesso giorno , spiega, al colto ed all'inclita, sul Corriere della Sera , che a Brescia, per la strage orrenda del 1974, bisognava comunque condannare, perché la giustizia ha un contenuto “simbolico”. In nome della Costituzione per loro " sacra" , certi ignoranti ed ipocriti perbenisti preparano un golpe con annessa eliminazione fisica del nemico mentre certi altri , mascherati col costume arlecchinesco dell'ormai inutile e stantio antifascismo, inneggiano a un’indegna ed incivile idea di giustizia sommaria.
Roma, Domenica 21 novembre 2010
Gaetano Immè
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