C'E' CHI " CHANGE LES FEMMES " E CHI DEVE ACCONTENTARSI DI " CHANGER LES JOURNEAUX.
RICORDATE " VIENI AVANTI, CRETINO!"?
Ieri si è avuta la conferma ufficiale e d'altra parte non poteva che essere così, visti i tempi che corrono. Dunque mentre Marchionne ha pubblicamente snobbato la stampa di " casa Agnelli" ( Il Corriere della Sera e La Stampa ) - quasi un presagio di un futuro disimpegno - totale o parziale - della casa torinese dall'editoria - e ha concesso l'intervista su Mirafiori a Repubblica , i " poteri forti " , quell'establishment e coacervo di interessi economici , politici , di lobbies , di " storici " mantenuti pubblici " di ogni classe e risma , che hanno - di comune, anche se dissimulato, accordo - comandato e sfruttato, dal 1946 in poi, a suo piacimento, come fosse la vigna dei coglioni , l'Italia , grazie al " consociativismo " fra il PCI e la DC e che hanno visto il nuovo centrodestra sorto nel 1993/94 come un " intruso", come un " noioso invasore" - a nulla rilevando chi lo guida, oggi il Dottor Silvio Berlusconi, domani chissà chi sarà - come la forza politica che ha loro rotte le uova nel paniere e che ha loro letteralmente " sfilato" da sotto le fameliche fauci già spalancate , il " lauto pasto ", hanno eletto Il Fatto Quotidiano come nuovo portavoce ufficiale per l'abbattimento del Governo per via giudiziaria - non sia mai per via politica, men che meno per via elettorale ! - , sfruttando appunto le collusioni e le complicità fra la detta Redazione e le Procure d'Italia, così sfacciatamente ufficializzando di fatto., ove ce ne fosse stato ancora bisogno, il ruolo politico-sovversivo che la Magistratura politicizzata ha assunto in Italia fin dal lontano 1993. E' chiaro ora che Il Fatto Quotidiano non è , come falsamente e ridicolmente dichiara la testata, un giornale " indipendente", ma l'organo ufficiale del partito di estrema sinistra, la cui nomenclatura pensante è composta essenzialmente da Magistrati ideologizzati e che contemporaneamente continuano , fregandosene altamente della Costituzione che a chiacchiere , come volgari ciarlatani, dicono di difendere e rendendo vieppiù ridicola e settecentesca la nostra miserabile ed inguardabile Giustizia. E' dunque avvenuta ieri una sorta di compensazione: da un lato l'establishment ha di fatto definitivamente bocciato ed accantonato Repubblica, Scalfari , Mauro, D'Avanzo, Bonini, Giannini & partners come guida per l'abbattimento del centrodestra per via giudiziaria o per rivolta di piazza e non si può certo dargli tutti i torti. La sua paziente attesa ha avuto un limite: sono infatti la bellezza di diciassette anni, quasi diciotto, che Repubblica, Scalfari & Partners giudano la ciurmaglia all'assalto del " palazzo" per qualunque via, sia essa " la piazza", sia essa " la rivolta", sia essa " l'accanimento giudiziario " e sono ormai diciassette, quasi diciotto anni che Repubblica, Scalfari & Partners falliscono clamorosamente e puntualmente ogni loro mossa. Dunque a Repubblica, Scalfari & Partners un ruolo subalterno a quello di guida, ma facendo attenzione di evitare la sua rottamazione, per avvalersi sempre del suo numeroso e ben indottrinato e collaudato seguito. In tale ottica, i " poteri forti " hanno anche tenuto conto del dolore vedovile di M.me Barbarà Spinellì concedendole di fornire le sue sopraffine ricette francesi alla nuova corazzata d'assalto. Non a caso, infatti, l'editore di Repubblica, il cittadino svizzero Carlo De Benedetti, che di quell'establishment è l'esempio paradigmatico, ha , proprio l'altro ieri, personalmente benedetto la candidatura ufficiale di Piero Fassino quale candidato futuro Sindaco di Torino, così credendo di sgombrare la via della conquista del Comune dall'ingombrante presenza e dal poderoso consenso vantato del rottamatore Sergio Chiamparino. Con questo nuovo assetto editoriale ed intellettuale dunque, ieri Il Fatto ospitava quattro firme, notoriamente "organiche" alla sinistra, all'establishment, Peter Gomez, Barbarà Spinellì, Lucia Annunziata e Maurizio Viroli, le prime tre conosciute,la quarta nota per lo più ai soli addetti ai lavori. Il Professor Maurizio Viroli infatti, è un valente Professore di "Filosofia della politica" all'Università Princeton ed a quella della Svizzera Italiana di Lugano, che è da considerare piuttosto " organico" al centrosinistra considerato che, oltreche per la brillante carriera universitaria, ci si ricorda di lui come " consulente " della Presidenza della Repubblica Italiana per le attività culturali durante il settennato del Presidente Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006),come collaboratore con la Presidenza della Camera dei Deputati durante la presidenza di Luciano Violante (1996-2001) e come coordinatore del Comitato Nazionale per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica presso il Ministero dell’Interno. Il 30 maggio 2001, il Presidente della Repubblica, ovviamente C.A. Ciampi, ha nominato il professor Maurizio Viroli Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tutta gente, insomma, di strettissima sinistra, una vera lobby , altro che P2, altro che P3. Il Fatto ed il quartetto , però, spiace dirlo, deludono le attese perchè si limitano a cavalca l'idea di Paolo Flores D'Arcais di una soluzione aventiniana: quella di lasciare solo il centrodestra ed abbandonare il Parlamento. Giudico l'idea, con tutto il rispetto, più ridicola che provocatoria. Il Professor Maurizio Viroli, propone invece una mozione di sfiducia che di sicuro, lo afferma lo stesso Professor Viroli, non avrebbe il necessario consenso del Parlamento, ma svolgerebbe "un'opera di educazione civile". M.me Barbarà Spinellì sentenzia , con la puzzetta sotto al naso, che "quest'uomo deve essere allontanato dalla politica". Non ci dice, M.me, come fare , se con l'esercito, se con quattro coltellate alle Idi del prossimo marzo , se con una sommossa di piazza, se con l'uso dei black bloc, se con la complicità di qualche Presidente della Repubblica compiacente e " più che organico", nè a lei interessa il fatto che "quest'uomo" goda del consenso politico di svariate decine di milioni di cittadini . Ma allude , M.me , a manovre extraparlamentari, fa da " trimalcione " per inviatare a riapparire le sue carissime " Brigate rosse" ., tanto da ammonire i " brigatisti dormienti" con parole criptiche, giusto degne di un Riina per la loro minacciosa mafiosità intimidatoria (" i mezzi per fermarlo non sono mai stati cercati, ma trovarli si può".). Abbiamo capito M.me, tanto abbiamo compreso Lei ed il suo pensero- altamente democratco, ca va sans dire - che la invitiamo a restarsene a Parigi, anche in via permanente in una Ville Lumiére ormai orfana, però, della sua etoile più lucente, quel Cesare Battisti da Sermoneta , famoso " martire" dell'Italia. La più realista del quartetto ( non Cetra,disgraziatamente) è stata la Lucia Annunziata che così conclude: "l'unica cosa che può fare ( allude al centrodestra n.d.r.) è chiedere le elezioni. Anche se le perderà". Dunque tre dei " quattro " esordiscono con proposte semplicemente ridicole ed irricevibili in un mondo minimamente civile. Parlare e scrivere, come fanno i tre di una " malattia neruologica "che ammorberebbe gli italiani che solo per questocontinuano a votare per il centrodestra, è puro " razzismo antropologico antidemocratico". L'idea del " popolo stronzo e bue" contrapposto ad una elite di illuminati non solo non è nuova ma è stata sempre alla base di tutte le vergogne dittatoriali degli ultimi tre secoli. Neanche varrebbe la pena interessarsi di simili cialtronerie e corbellerie, se non per ricordare che con simili cretinate si rende Silvio Berlusconi onnipotente, anche come minore dei mali. L'idea del Prof. Flores D'Arcais sarebbe, per la sinistra, un clamoroso autogol , perchè assumersi la responsabilità di far mancare al Paese il Parlamento eletto con il voto popolare anche della sinistra , sarebbe percepito immancabilmente come una fuga dell'opposizione davanti alle proprie responsabiltà, una precipitosa fuga da posizioni responsabili e quindi come una spinta verso un regime antidemocratico oltre che come un sonoro sberleffo in faccia a chi avesse votato la sinistra . La conclusione di Lucia Annunziata appare la più corretta, la sola ed unica voce ascoltabile , perchè rappresenta una proposta politica concreta , anche se opinabile nelle sue avventate conclusioni. Da bocciatura sonora, invece, con allegato calcio nel sedere ( altro che il bacio accademico ) per il Professor Viroli , il quale tira fuori farina stantia , farina marcia stalinista, quella per cui il popolo è una sommatoria di semeriti tronzi da educare con l'esempio ( do you remeber " ammazzarne uno per educarne cento" Mr. Viroli?) e per M.me Spinellì, che si limita ad incitare la ripresa del brigatismo rosso. Possibile che lor signori non si ricodrino mai che per chi vuol cambiare un Governo non deve fare altro che costruire una proposta politica in grado di ottenere il consenso maggioritario dell'elettorato popolare , non deve proporre ridicole fighe verso insurrezioni elitarie ed ottocentesche. Ma dato che " gli esimi tre "
considerano il corpo elettorale inutilizzabile ai fini della democrazia ( appunto perchè massa di puri stronzi da educare ) costoro non possono che cercare soluzioni traumatiche e rivoluzionarie. Ed è proprio per questo che costoro si autocondannano ad una intellettualità marginale, minoritaria, elitaria ( solo i ricchi borghesi si possono permettere di perder tempo e denaro con questi sogni scioccamente rivoluzionari , perchè hanno il pane ed il companatico ben assicurato senza lavorare!) e protestataria. Posso chiedere agli esimi " tre dei quattro" se riescono a produrre anche " un serio progetto politico" che non sia il solito " dagli all'untore"?
PANORAMA POLITICO ISTITUZIONALE DI OGGI
Prima premessa
Non tutti sono a conoscenza che ieri , presso l'albergo di Roma Leonardo da Vinci , si è tenuto un
" meeting" sul tema " Le scelte politiche e le strategie aziendali della RAI" fermamente desiderato ed organizzato da vecchi militanti di AN, ora in PdL, quali l'On. Gasparri, l'On.La Russa, l'On. Matteoli e dal Dottor Guido Paglia, nostra vecchia conoscenza. Guido Paglia era uno dei uomini dell'On .
Gianfranco Fini in RAI, anzi " l'uomo di Fini" , un suo fedele amico personale da una trentina di anni; in RAI , Guido Paglia era diventato Direttore Relazioni Esterne, dopo la sua non felice esperienza nella S.S.Lazio di Sergio Cragnotti. E, come racconta lo stesso Paglia, fu " convocato" dall'On Fini , Presidente della Camera, nella sua Segreteria dove gli " impose" di dar magari via le chiappe ma di far ottenere a qualunque costo alla Signora Frau Francesca ed al Signor Giancarlo Tulliani - rispettivamente madre e fratello della sua compagna Elisabetta, insomma gente della sua famiglia , costra nostra- milionari contratti di fornitura della RAI stessa, soldi rubati dalle tasche dei contribuenti. Paglia fece presente all'On Fini che la cosa era impossibile, sopra tutto perchè i fornitori di servizi e beni alla RAI devono essere prima iscritti in un apposito Albo o Elenco al quale i due raccomandati non erano minimamente iscritti, perchè essi non avevano mai svolto quel tipo di lavoro. In quella circostanza l'On Fini trattò Guido Paglia , com'era sua abitudine, come uno straccetto, fece strame e brandelli della loro trentennale amicizia ( non è certo la prima volta che il Signor Fini tradisce un amico, guarda Storace, guarda la Mussolini, guarda Tatarella, guarda Mancuso, ed ora guarda Silvio Berlusconi...ma allora il suo è proprio un vizio congenito!), lo sbattette fuori della porta. Da allora, era il 2009, sono passati quasi due anni, Guido Paglia è rimasto in RAI ma ha abbandonato Fini ed il suo uovo partito ed ha trovato dignitosa accoglienza nel PdL, ha abbandonato la poltrona di Direttore delle Relazioni Esterne della RAI divenendo un collaboratore diretto del D.G. Masi. Alla riunione di ieri, che aveva dunque lo scopo di definire un progetto mediatico di matrice PdL , hanno aderito oltre cinquecento dipendenti RAI, dai massimi dirigenti ai tecnici, tutta gente che era di AN, tutta gente invece che ha abbandnato Fini ed il suo FLI per testimoniare la propria adesione al progetto del PdL. Insomma hanno aderito all'iniziativa del PdL , cioè hanno " ammollato Fini ed il FLI" fra gli altri , anche la stessa vedova di Pinuccio Tatarella , il vero creatore e fondatore di An, il "maestro" di Italo Bocchino, Mauro Mazza già Direttore del TG2 ed ora di RAI1, Gianni Scipione Rossi di RAI Parlamento, Eugenio De Paoli Direttore di RAI Sport, Fabrizio Maffei, Franco Matteucci Direttore Marketing , Giampaolo Rossi Presidentedi Rainet, Luigi Rocchi number one delle strategie tecnologiche RAI, Paolo Corsini Vicedirettore del Giornale radio, Gennao Sangiuliano del TG1, Luigi Monfredi e Stefano Campagna, anchormen noti come Cucuzza ed Alessandro Di Pietro, oltre al Consigliere di Amministrazione della RAI Guglielmo Rositani. Come gli ultimi giapponesi nella foresta, rimangono fedeli a Fini solo tre uomini: Angelo Belmonte , Vicedirettore di TG3, Bruno Soccillo , dirigente della radiofonia ed Angelo Mellone, quale ultimo " beneficiato", assunto a tempo indeterminato da meno di un anno in RAI dietro raccomandazone di Fini in Radiofonia, alla faccia dei precari. Fine del FLI in RAI.
Seconda premessa
Stamattina stessa si costituisce alla Camera dei Deputati un nuovo gruppo parlamentare che si chiama
" Iniziativa responsabile", notizia che viene ignobilmente snobbata ed oscurata dalla " stampa di regime" per il semplice fatto che essa avrà la potenzialità di una bomba atomica nel salotto buono del Parlamento italiano. Si tratta di venti voti venti che appoggeranno il Governo attuale e che stravolgono ogni sofisticata strategia ribaltonistica. Si tratta dei venti deputati che seguono: 11 provengono dai vecchi udiccini , 1 ( Scilipoti) dall'IDV, 4 dal FLI ( Moffa, Siliquini, Polidori e Catone), 2 dal PD ( Calearo e Cesareo), 1 dall'ADC ( Pionati) ed 1 dai LibDem di Lambertyo Dini ( Grassano). Questo gruppo, pur restando indipendente dal PdL, nasce per affiancare nell'attuazione del programma concordato l'attuale centrodestra e determina e certifica la morte del Terzo Polo. Perchè se il 14 dicembre 2010 la mozione di sfiducia al Governo si tramutò in una fiducia con soli tre voti in più , oggi con questo nuovo gruppo e rifatti e debiti conteggi , i voti in più per l'attuale maggioranza diventano nominalmente diciassette. Basta guardare cose è successo ieri alla Camera, alla prima prova: la mozione del PD sullo stato della Giustizia, che era una sfiducia al Ministro Angelino Alfano, è stata frantumata con 100 voti di scarto a favore del PDL, mentre quella del così detto Terzo Polo è stata battura con uno scarto di venti voti venti. Inoltre , questo nuovo gruppo avrà il suo peso anche nella formazione delle Commissioni parlamentari, il che cambierà totalmente la strategia fin'ora ipotizzata. In tal senso si deve leggere l'insistenza di Fini e di Casini nel richiedere l'esagerata misura delle dimissioni dell'On Berlusconi. Una sorta di " o la va o spacca", una sorta di " carta disperata " ben sapendo che, funzionando la nuova numerazione della Camera - al Senato, com'è noto, la attuale maggioranza ha numeri tranquillizzanti - nè FLI nè UDC avranno alcun peso specifico nè alcun potere ricattatorio. In effetti la nascita di questo gruppo - e si badi bene che il numero degli aderenti potrebbe crescere ancora, visto l'esteso malcontento che serpeggia nelle file del FLI e dell'UDC - rappresenta ed equivale ad un colpo al cuore per i sogni di gloria di Fini e di Casini. Da quì, la rabbiosa ed eccessiva reazione. E che dire poi dell'opposizione tradizionale, del PD? Che in una democrazia bipolare la diminuzione del consenso ad una delle due parti corrisponda solitamente la crescita del consenso a favore dell'altra parte, dovrebbe essere cosa normale. Ma in Italia questo non succede, non è mai successo negli ultimi tre anni. Lo dimostrano non solo le votazioni popolari ( politiche, comunali e provinciali degli anni 2008 e 2010), ma anche le statistiche e le ricerche d'opinione. Questo perchè chi ha guidato l'opposizione, segnatamente il PD, non ha saputo o voluto eseguire quello che doveva essere il suo precipuo compito, cioè quello di elaborare una progetto politico che catalizzasse il consenso necessario. Questo è il prezzo esorbitante che il PD paga alla sua incapacità congenita di costruire, dopo un flebile singulto dell'autonomia veltroniana del Lingotto , subito soffocato nelle fasce, qualcosa che avrebbe reso il PD libero di coagulare interessi e speranze della sinistra intera. Opera necessaria per una sana vita democratica bipolare. Spiace questa sconfitta del PD perchè anche in esso sono pure emersi, in questi anni, tentativi ed idee riformiste dignitose che sono state subito accantonate in un dimenticatoio perchè il PD doveva rincorrere tutti gli estremismi di questo mondo. Tra l'altro ho scarsissima fiducia in Bersani. Perchè, fra i tanti te altri motivi , costui smozzica la storia, non la conosce bene, ma pretende anche di darne lezioni. Così se ne esce serio serio affermando che Indro Montanelli - tutti amici di Indro!- gli avrebbe detto teneramente : "Ora ho capito! Lei è un bravo ragazzo!" Ma lo sa Bersani che era lo stesso Montanelli che diceva " Tengo il busto di Stalin sulla mia scrivania, perchè nessuno ha ammazzato più comunisti d lui!"
Ipocriti lamenti, senza alcuna dignità e decenza sul caso Ruby
Visto, con sommo stupore , ma col dovuto disincanto ( attenzione, perchè sempre Repubblica e La Stampa stavo leggendo, mica stampa indipendente e libera) , che coloro che fino a ieri predicavano il libero amore in libero stato, quelli che sfilavano per l'orgoglio omosessuale , che brandivano il preservativo come arma contundente contro la voce - voce, dico, non intrusione politica - della Chiesa , che facevano della libertà sessuale un diritto di tutti, anche dei froci , delle lesbiche e persino ( imprimatur dell'ineguagliabile Vendola )dei bambini anche con adulti, quelli che ritenevano lecito che una carica pubblica usasse i nostri quattrini per andare a drogarsi ed a farsi sbattere da quattro transessuali brasiliani , si sono trasformati d'incanto in imbarazzanti ed ipocriti fricchettoni da sacrestia, ho cominciato ad urlare che se un laico, tanto laico che più laico non si potrebbe , se un laico dicevo, quasi da scomunica vaticana , si mette a predicare criteri etici e moraleggianti con disinvoltura e con sprezzo del ridicolo, significa che costui non solo è un ipocrita, ma sopra tutto che vuole fare politica, vuole usare la religione, o quella cosa che a lui sembra essere la religione , per farne uno strumento politico, uno " strumentum regni", roba da Costantino a Ponte Milvio, una vergogna, un patto scellerato tra la Chiesa ed il potere temporale, un ritorno al passato medioevale. Se un laico non comprende il comportamento libero ed inusuale di un " moderno" , compie un'operazione intellettualmente da restaurazione, applica una sorta di talebanismo cattolico più consono ai gendarmi pontifici e a prezzolati boia papalini che all'intelligenza che si chiede al laico. Altri , duettando con preti progressisti e con quegli ossimori viventi che sono i " comunisti cattolici " ( qualcuno me lo deve ancora spiegare come si sposano le due teorie filosofiche, quando l'una impone di offrire allo schiaffeggiatore addirittura l'altra guancia, mentre l'altra ha nei suoi armadi gli scheletri di cento milioni di morti, uccisi in nome di una ideologia che è anche religione e religiosa , bah!) discettavano ieri sul sesso libero, sul sesso svincolato dall'istinto della procreazione, fingendo di gemere per la sua riduzione a puro piacere ( Marchese De Sade, la prego ! Esca dalla tomba e fustighi come si deve le chiappe ignude di questi Don Abbondi mancati!) e su altre incredibili indecenze. Altre facce toste , di quelli che oggi sono tutti per l'unità d'Italia, tutti per il " sacro" tricolore dopo cinquanta anni passati a tentare di ridurre l'Italia a Paese satellite dell'URSS, a vilipendere la nazione, a vilipendere il tricolore, a sventolare la bandiera rossa ed anche quella della pace, oggi invocano di questione morale. Sono gli stessi che elessero J.F.Kennedy ad icona progressista, lo stesso J.F.Kennedy che passò alla storia più come imbarazzante " tombeur de femme" , più come scatenato puttaniere che come Presidente americano. Persino Napolitano, che vorrebbe approfittare del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia per spacciarci il Re Vittorio Emanuele II come preclaro esempio al quale tutti noi italiani " dovremmo" eterna riconoscenza : certo " Re galantuomo", certo con un contributo definitivo all'unità ma pur sempre anche un immenso puttaniere che teneva un suo Reggimento pronto ed all'erta, anche di notte, per procurargli le donnine di piacere. Napolitano, colui che ieri si diceva " turbato circa le vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio", ma che non era stato certo " turbato" dalla presenza di un Presidente della Camera inquisito per aver rubato una casa al suo partito, di un Presidente della Camera che ha concusso Guido Paglia per far attribuire ai suoi " famigli Tulliani " appalti miliardari della RAI. Tutto ciò perchè oggi alla sinistra moralista e teologica, a questi atei credenti conviene criminalizzare , come si sta facendo dal 1994 ininterrottamente, Silvio Berlusconi - e con lui anche il centrodestra - per la sua condotta privata, che riguarda semmai la sua coscienza, magari il suo padre spirituale , ma non certo il nostro Parlamento, visto che le festicciole e le cene private di Arcore non sono nè atti istituzionali nè atti pubblici nè norme di legge. Va benissimo per gli sciagurati ed indottrinati lettori di Repubblica e della Stampa , ma sentire simili queruli sermoncini da azione cattolica sulla decenza del vivere e sulla lussuria da condannare da chi per una vita ha sbandierato " il libero amore in libero stato" è un martirio che mi deve essere evitato. Nessuna norma pubblica di diritto ed anche di morale vieta a chicchessia di amare le donne . Questi finti moralisti d'accatto sono anche le stesse persone che poi chiudono un occhio, spesso anche due, sul relativismo culturale al quale la loro Scuola degli anni del consocitivismo tra DC e PCI ha condannato non solo l'attuale classe dirigente italiana ma anche i nostri odierni giovani, sul conformismo che disprezza la donna, riducendola ad oggetto da " sgravare" come si fa con un cetriolo o con una zucca. Questi miserabili ed osceni " bardi" della morale e della decenza un tanto al chilo, brandite come clave contro miscredenti da accoppare in nome della santa inquisizione religiosa e moralistica, vadano altrove, ma vadano a farsi fottere.
La disputa di oggi
Tutto ciò non significa assolutamente che io non ritenga necessario che Silvio Berlusconi debba compiere i dovuti atti di replica all'aggressione ricevuta. Certo, se il rilievo penale che gli si addebita e che ancora deve essere provato è avvenuto ad Arcore, il Tribunale competente non è quello di Milano ma quello di Monza. Dunque tutto all'aria quello che hanno tramato Ilda Boccassini e Bruti Liberati? Certo, così dicono le pandette, se la voce deve essere quella degli avvocati. Ma noi vorremmo farne a meo dei legulei, vorremmo una sorta di " sfida all'O.K. corral ", con Silvio Berlusconi emulo di un John Wayne del tempo che fu, che spariglia e sconfigge chi si è per giunta arrogato illegittimamente poteri che la Legge - che dovrebbe sempre essere rispettata, per primo proprio dai Magistrati - impone all'universo mondo. Insomma, al di là delle schermagliucce sulla compentenza territoriale, noi vorremmo vedere un Silvio Berlusconi che si riappropria della sua ragione e dimostra la altrui fallacia professionale ed idelogica con una forte, appassionata, personale, convincente e, perchè no?, spettacolare ed anche spettacolarizzata controffensiva. Una tale
" diminutio" d'immagine non si recupera negandosi al confronto con questi Magistrati, tanto più se poi si può alla fine pure contestar loro le loro palesi illegalità, che non credo siano limitate solo al problema della territorialità. Ooccorre che Berlusconi scacci , una per una , bene a modino, le poche nuvolette che questi nuovi falsi predicatori dell'astinenza di Stato gli hanno scagliato contro.
Roma giovedì 20 gennaio 2011
Gaetano Immè
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