LA VIA MAESTRA PER LA NUOVA,
AUSPICATA, FORZA ITALIA 2.0
Giorni fa, durante l’ultima puntata di Ballarò, Landini, nel corso
di una sua disputa con Polillo, ha espresso con chiarezza la sua linea. A suo giudizio,
infatti,il governo deve obbligare per decreto legge le aziende, nella fattispecie la Fiat, ad
investire nello sviluppo di nuovi prodotti. Concetto semplice che ,però, amo
ripetere con parole mie: per Landini e la sua FIOM/CGIL, i soldi della FIAT
sono della CGIL/FIOM e devono essere spesi come vuole lui. E’ la strada maestra
che conduce alle espropriazioni ed alle nazionalizzazioni delle imprese private. Un salto indietro nel tempo
di un secolo, errori ed orrori già vissuti
che , secondo questo Blog, non dovrebbero mai più avere permesso di soggiorno, neanche
temporaneo, in un paese democratico,
lontano anni luce dalle pianificazioni
economiche e dalle
nazionalizzazioni, le prime di
staliniana e fallimentare memoria , le
secondo risalenti al periodo del “ compromesso storico” italiano con
conseguenti clamorosi fallimenti . Landini sembra interpretare la “ sua democrazia “, quella della CGIL e della FIOM, come un sistema fondato sul potere sindacale, che obbligherebbe imprese e governo ad assoggettarsi a qualunque sua
richiesta, ripristinando i fasti utopistici dell’economia collettivizzata, dei
piani quinquennali e, dulcis in fundo, del salario come variabile indipendente.
E’ con queste pretese, con
queste idee e con questi uomini che
Bersani, se dovesse insediarsi a Palazzo Chigi , dovrà
fare i conti. E’ con costoro che il P.D. bersaniano vuole fare coalizione
insieme a Vendola del SEL, forse anche con i rimasugli dell’IDV. Landini si premura dunque di mandare un bel messaggio
a Bersani ricordandogli gli impegni assunti per ottenere il consenso degli
iscritti CGIL/FIOM. Immagino le pressioni
che eserciteranno queste lobby sindacali per ottenere da un futuro Governo Bersani tutta una serie di provvedimenti i quali,
contrastando decisamente con i vincoli finanziari ed industriali impostici dall’Europa, costringeranno il centro-sinistra ad
arrampicarsi su chissà quale melo o pero.
D’altro canto, chi è colpa del suo mal pianga se stesso. Bersani e
tutto il P.D. ed i suoi elettori sono troppo
esperti e smaliziati per non essere
coscienti che , continuando a cavalcare la tigre dei sostenitori di una
occupazione da ottenere per decreto legge come si usa nelle dittature comuniste e
fasciste, saranno poi costretto a
spiegar loro di non avere i soldi
per realizzare le loro richieste stataliste e keynesiane. Le strade saranno due
a quel punto: o un ennesimo aumento delle imposte, finalizzato a reperire
quelle risorse ( con ovvio addio ai consumi interni, alla crescita del PIL,
ecc) o un’ uscita dall’Europa. Non credo
che il P.D. potrà avere la faccia di bronzo di seguire questa seconda strada
dopo una vita passata ad invocare un’Italia suddita dell’Europa, della Merkel,
di Hollande. Non gli resterà che la terza via: quella stessa di Prodi 2008.
Così la nuova Forza Italia 2.0 tornerà primo partito
dell’Italia.
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DOVEROSA, OPPORTUNA , ANCHE
SE TARDIVA, LA SFIDUCIA DELLA” NUOVA FORZA ITALIA 2.0” AL GOVERNO NAPOLITANO /
MONTI. ECCONE TUTTE O QUASI LE RAGIONI.
I detti popolari nascondono, nelle loro semplici parole, grandi verità, grande saggezza. Colui che , invece, non riesce a
rendersi conto di quello che succede intorno a lui, colui che porta un’azienda
sull’orlo del fallimento, che porta una famiglia, anzi tutta l’Italia, nel
baratro della recessione, nulla ha imparato dalla saggezza popolare, da quella
che solennizza “ non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” oppure “ non
c’è peggior cieco di chi non vuole vedere” o, ancora, “chi è
colpa del suo mal, pianga se stesso”. Come si può continuare ad avere
fiducia in una persona che cocciutamente è incapace di riconoscere i propri
errori, i propri fallimenti? Come si può, ancora, continuare a stimare come
persona buona e giusta una persona che non solo non vuole riconoscere i propri
errori, ma che addirittura pretende di dare la colpa del proprio fallimento a
chi quelle sue colpe mette solo in evidenza,
per il bene del Paese ?
Pessima fine dell’uomo Mario Monti, del Professore Mario Monti, del cattedratico Mario Monti, del senatore a
vita Mario Monti, del consulente delle Banche che ci hanno distrutto i risparmi
Mario Monti: parlo dell’uomo prima che del tecnico. Ma non certo per il suo
stile di vita personale , come hanno fatto da diciotto anni i professionisti
della demonizzazione umana del nemico politico in puro stile Lubianka, ma per
la sua insostenibile “caduta di stile” che ha mostrato in queste ore. Perché il
Prof. Mario Monti, che guida un Governo privo di consenso popolare, dopo aver
preso atto di non disporre più di una
maggioranza “ adusa ad obbedir, tacendo”
, avendo il PdL assunto tale decisione, si è doverosamente recato dal Capo
dello Stato rassegnando le sue dimissioni. E, nell’annunciarle, temporalmente dopo
il voto sul decreto stabilità, invece che lasciare con il suo noto” stile sobrio
“, non ha trovato di meglio che cercare di addossare ad altri, cioè al PdL, le
proprie numerosissime colpe. Una figura, Professore, inescusabile, altro che “l’
uomo sobrio”, misurato, calmo, responsabile, ecc., come certa servile stampa
l’aveva incensato al suo arrivo con una prosa adulatoria ( al primo posto “Repubblica” col nuovo madonnaro Gotor), al cui confronto quella delle
agiografie vaticane delle vite dei santi appaiono romanzi intrisi di sano e crudo “verismo”.Accettare
la sconfitta è da uomini veri, accampare scuse cercando di scaricare le proprie
responsabilità su altri non lo è certamente . La volontarietà delle dimissioni
di Silvio Berlusconi a novembre
scorso ed il suo successivo silenzio,
mai interrotto tanto meno per cercare di scaricare su altri le sue responsabilità,
fanno di Silvio Berlusconi , che avrebbe pur avuto diciotto anni di
politica attiva da far valere, un gigante umano rispetto a Mario Monti. Caro Professore, Lei ha deluso molte persone che, al
di là di sue lecite, anche se inopportune, preferenze politiche ( non
dimentichi che Lei si trova a Palazzo Chigi non per aver vinto una elezione,ma
come un “tecnico” chiamato per riparare un guasto nella casa),la considerava
una persona almeno equilibrata, seria, responsabile e via, diciamocelo, anche
sobria. Lei invece oggi bofonchia oscuri moniti , senza però avere il coraggio
e la lealtà di dire apertamente a chi si riferisse (“il Paese non deve tornare al passato”). Perché si arroga il diritto
di indicare al Paese quello che il Paese deve fare, come fosse un Principe o un
ottimato? Chi mai è, Lei? La sua inescusabile arroganza , quella stessa che
l’ha spinta ad arraffare, senza alcuna vergogna o remora, un laticlavio, elargitole,
senza alcun motivo, da un Presidente della Repubblica a novembre scorso alquanto
intimidito dai continui e minacciosi “ richiami della foresta”,con vitalizio
incorporato, in un momento in cui Lei era stato chiamato proprio per eliminare
sprechi e privilegi, oggi non le fa accettare il fatto di essere stato messo
sotto esame. Come tutti i “ professori”, che pretendono di giudicare ma che non
tollerano di essere giudicati, come buona parte dei Magistrati, che pretendono
di imporre il loro volere politico anziché applicare la Legge, come impone loro
la Costituzione. Il potere, caro Professor
Monti , evidentemente logora chi lo brama
con avidità, ma senza avere alcun titolo
per ottenerlo per via democratica. Come Lei, Professor Monti. Si assuma le sue
responsabilità da uomo, invece di fare l’offeso imbronciato.
Mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa, prima di passare
all’elencazione delle procedure fallimentari imputabili al governo Napolitano – Monti,
giust’appunto da ieri sfrattato da
Palazzo Chigi. C’è qualche “ mezza
busta” televisiva ( ma non certo telegenica)alla quale la candidatura di Silvio Berlusconi ricorda “ gli zombie”
che ritornano. Ritorna la “ kultura” comunista, quelle della “criminalizzazione
e demonizzazione” dell’avversario, puro stile Cominform staliniano. Sul
concetto, poi, di “zombi”, alla mezza busta ( guai a riprenderla a figura
intera!) sommessamente rammento che l’On.
Silvio Berlusconi è in Parlamento dal 1994. De Mita, Veltroni, D’Alema, Bindi, Bersani, Marini, Fioroni, Pisanu,
Fini, Casini, insomma i suoi idoli , chi più, chi meno, lo sono dagli anni
ottanta. Del secolo scorso, s’intende! Che faccia ci vuole, signora, per parlare di zombi? E
come poi non replicare a chi, con aria da Mago Otelma, si atteggia a oracolo e
oracoleggia che il ritorno di Berlusconi
comporterà il ritorno ” del voto di
scambio”? A questo Juke-box a
gettone, vorrei ricordare che è dal 1948 che in Italia esiste il “ voto di scambio”: basta che si vada a
leggere, non dico a studiare, ma almeno a leggere la storia della Sicilia , della Calabria ma
anche di altre Regioni, specialmente della sua Campania. Forse questo imitatore
del Mago Otelma è troppo giovane per conoscere la storia , per esempio,” dei pacchi voto” ( zucchero, pasta,
sigarette, ecc) in uso a Napoli e
provincia dagli anni cinquanta in poi, o
quella dei posti assicurati nelle cooperative rosse dell’Emilia Romagna, o quella,più recente,di due politici del P.D.
in Calabria, indagati proprio per “voto di scambio”. Per non volere infierire a
rigirare il coltello nella piaga, ricordando, allo“smemorato di Casal di Principe “, che so, il ben noto “sistema Sesto San Giovanni “ che il PCI
aveva instaurato a Sesto dove “ Re
Penati” concedeva licenze contro consenso politico al PCI/PDS/DS/PD e
cospicue tangenti o gli accordi, più o meno criminali, scellerati intervenuti fra i vari Ciampi, Scalfaro, Conso,tutta
gente della sinistra italiana e le famiglie mafiose, a proposito di
quell’accordo con la mafia degli anni ‘92/93, accordi “certificati”da “confessioni” rese dagli interessati? Ecco dunque un
altro bue, notoriamente stracornuto peggio di un alce norvegese, che pretende pure di dare
del cornuto ad un asino, che notoriamente non ha corna!C’è poi chi , non avendo
alcuna pratica né confidenza con un sistema politico democratico,anzi avendolo
in profondo odio, come la gazzetta delle Procure ,“Il Fatto”,afferma che la candidatura di Berlusconi è destinata solo
alla distruzione. Di cosa, l’esimio Direttore, non lo svela, perché conosce
bene i suoi polli (i suoi lettori), ai quali è più che sufficiente dare in
pasto il quotidiano slogan per farli felici e soddisfatti. Dare la voce al
popolo e con essa ai politici? Per “Il Fatto”
è una sciagura, una iattura. Bravi i portaborse del partito dei Magistrati che
vogliono imporre la loro dittatura senza passare dal via, cioè dalle elezioni democratiche. Ultima noterella per tutti
coloro che “Berlusconi in pista? Il mondo ci guarda!”. Veramente, ricordo loro, il mondo ci guarda, sorpreso, basito e
sganasciandosi dalle risate, ma perché un comunista,nato nel PCUS staliniano,
formato Italia nel PCI togliattiano, potrebbe essere il nuovo Premier del
Paese, come se a Budapest o a Praga
ritornasse oggi un “Gauleiter” di Stalin o come se Berlino si
risvegliasse con un nuovo muro,con una nuova Stasi e con un nuovo Erich Honecker.Costoro
soffrono di una malattia mentale chiamata “servilismo
dei colonizzati”: all’inizio il loro servilismo era a favore del PCUS
dell’unione Sovietica, che li finanziava illegalmente per consentir loro di
ridurre l’Italia al ruolo infame di Stato satellite di quel famoso e
famigerato“paradiso sovietico”. Poi, crollato il muro di Berlino e scoperto il
“paradiso sovietico”essere invece“una dittatura criminale”, costoro,
intimamente ed intellettualmente convinti che l’Italia sia una colonia a
disposizione del conquistatore di turno, “un’espressione geografica più che una
patria”(queste sono loro testuali parole tratte dai loro discorsi degli anni
settanta / ottanta) sono passati dal
padrone bolscevico al servo encomio verso una colonizzazione tedesca e pensano dunque
che la politica italiana debba avere il consenso, non al popolo italiano, ma di
uno Zapatero o di una Merkel o di un Hollande
di turno.
Non esiste altra via per giudicare l’azione di un Governo se non
quello di verificare i risultati ottenuti con la sua
azione politica . Bisogna dunque approntare dei confronti, fra la
situazione al momento della nomina del Prof. Monti e quella odierna. Tralascio
ogni ulteriore polemica con il Prof Monti e con i suoi sodali e offro loro “ la lista dei
fallimenti del Governo del Presidente“. Avverto che tutti i dati che
indicherò sono tratti dalle pubblicazioni dell’Istat o della Commissione
dell’EU.
Il P I L italiano previsto
dall’Europa a Novembre 2011 era
dello 0,5%, positivo. La Stessa
Commissione Europea afferma che ad oggi ( fine novembre 2012) il PIL italiano è
diminuito del 2,3% rispetto a quello dell’anno scorso. Secondo l’OCSE anche
l’anno venturo vedrà un ulteriore calo del PIL italiano, con un ulteriore
peggioramento dell’1%. Il tasso di disoccupazione italiana nel Novembre 2011 era dell’8,5%. A Novembre 2012 è
arrivato al 10,6%, il massimo degli ultimi dieci anni. Da studi dell’OCSE poi
questa misura verrà anche superata nel 2013 ( arriverà come stima all’11,4%) e
nel 2014 ( all’11,8%). Il tasso di disoccupazione giovanile
che a novembre 2011 arriva al 28,5%, oggi, Novembre 2012, è al 35,1%. Sempre
rispetto al Novembre del 2011, i consumi sono calati del 3,2%, mentre la produzione
industriale è calata
del 4,5%. Gli investimenti
, sia delle imprese che dello Stato, sono crollati del 7,5%, sempre rispetto a
Novembre del 2011. Il salasso di imposte che il duo Napolitano / Monti ci ha scaricato sul groppone non è
neanche servito a nulla, perché il “ rapporto debito pubblico/PIL “, a novembre scorso a 122%, dovrebbe
arrivare quest’anno ( stima OCSE ) al 128% e crescere ancora nel futuro. Non
più raggiungibile il tanto invocato e ricercato “ pareggio di bilancio”, dato che l’ISTA prevede che nel
2012 il rapporto “ debito pubblico7PIL” salirà del 3%. Il Debito pubblico è aumentato fra il novembre 2011 (
1.890 miliardi di Euro allora) ed oggi ( 2100 miliardi di Euro, oggi) .Discorso a parte
merita il famoso SPREAD, il differenziale di costo fra titoli
pubblici italiani ed omologhi tedeschi. Lo Spread che a novembre 2011 aveva
raggiunto anche cifre preoccupanti è sceso nel 2012 pur restando costantemente
sopra i 300 punti. Ma in questo calo di costo nulla c’entra l’azione del
Governo Monti e tutte le sue imposte, perché la discesa dello spread è iniziata
“ solo
dopo l’intervento della Bce” che ha acquistato i titoli pubblici italiani, dimostrando con solare
evidenza, come lo spread non dipenda né da Monti né da Berlusconi né da
Bersani, ma solo ed esclusivamente, come ripetiamo da due anni e come i fatti
concreti hanno dimostrato, dal mancato intervento della Bce come banca garante
o prestatore di ultima istanza. Infatti una volta che la Bce è intervenuta,
grazie a Mario Draghi, lo spread è calato, mentre quando Monti ha dissanguato
l’Italia con l’IMU e le altre imposte, lo spread o rimaneva immobile ai precedenti
livelli o addirittura risaliva. Se il Prof. Monti doveva “riparare” questi
danni, cos’ha fatto in quest’anno oltre che far pagare smisurate imposte agli
italiani? Nulla.
Attrezziamoci per una cruenta prossima
ripresa della guerra da parte delle Procure armate di ideologia: perché questo improvviso
ritorno nell’Agorà di Berlusconi non
credo possa strappare la vittoria al centrosinistra alle elezioni prossime, ma
servirà per creare un’opposizione lineare, concreta, pragmatica, politica e
programmatica a questo futuro governo di Bersani.
La battaglia sarà sui punti cruciali: riduzione delle imposte, pareggio di
bilancio senza aumento delle imposte, sistemazione della riforma Fornero per
agevolare le possibilità di lavoro e di investimenti in Italia, riforma della
Magistratura, riforma costituzionale del sistema istituzionale, eliminazione di
sprechi e privilegi, e via dicendo. Ditemi voi con quale altro leader sarebbe
pensabile questo programma, anche se di opposizione,opposizione che ha, però, tutte le carte in regola per diventare poi la futura maggioranza ? Se non Silvio Berlusconi, ditemi, chi? Forse
un Mario Monti che da sempre,per professione, cura gli interessi delle grandi
Banche e degli speculatori finanziari che hanno affossato il mondo intero con
le loro malefatte ? Oppure qualche rappresentante di quella fazione mediatica,
finanziaria e politica che sguinzagliava le sue “migliori eminenze” ad
invocare, come fosse procedura lecita e legale, un “ golpe eversivo” ad opera
addirittura dei Carabinieri, per esautorare chi era stato, invece, autorizzato
dal voto popolare? Oppure qualcuno di quell’altra fazione politica che celebra
processi sommari mediatici senza difesa ,quando in quelli giudiziari non riesce
a produrre lo straccio di una prova dopo venti anni di nostri soldi buttati al
vento? Oppure qualche personaggio di quella fazione politica che crede che i posti
di lavoro non sono prodotti da un mercato internazionale che richiede beni e servizi da acquistare, ma da decreti
legge usati, come le “ patrimoniali”, come mezzi di esproprio comunista a danno delle
aziende, degli imprenditori e di chi lavora pagando le sue imposte?
Silvio Berlusconi,chi altri se no, adesso? E che sia solo Forza
Italia 2.0, come
lo era nel 1994, con” quel programma”, con “ quelle riforme da effettuare”, con
“quella offerta politica”, offerta di
maggiore libertà personale e di minore invadenza dello Stato autoritario e
centralista. Non raccontatemi cretinate tipo “caimano”, tipo “ imperatore di
Arcore”, tipo“un solo uomo al comando”, perché a queste scemenze ribatterei:
ditemi chi al posto di Berlusconi,
per ottenere quel programma. Chi? Forse un Alfano ? Suvvia, non scherziamo.
Forse un Frattini od un Crosetto, cioè un vetero democristiano, come Pisanu,
o con un ex leghista alla Maroni? Forse con una pur encomiabile Giorgia Meloni? Qualcuno, oggi giovane
quarantenne, pensi a maturare, altri se ne vadano pure dove preferiscono.
Questa nuova Forza Italia 2.0 deve ricominciare daccapo, eliminare dal suo
ventre definitivamente tutte le scorie di rancido opportunismo politico. Basta
con i finiani, basta con i colonnelli malati di aenninismo autoritario, basta
anche con i vetero democristiano maestri di inciuci di corridoio, basta con i
leghisti forcaioli e inaffidabili epigoni del separatismo catalano.
Costruire con Berlusconi una nuova
classe dirigente valida – utilizzando i giovani già impegnati -, creare un
partito laico, rispettoso, liberale, riformista , protettivo verso i deboli e
le persone in crisi ma non assistenzialista verso il mondo intero, che rimetta
al centro della Scuola il merito, che rimetta la cattedra d’insegnamento non
come sussidio sociale generalizzato ma come premio alle vere conoscenze, che
non crei più “l’esercito del precariato di stato” sfruttando giovani in cerca
di una qualche occupazione. Questa tratteggiata non può essere chiamata
riduttivamente solo “opposizione”: questo è un programma che ha un solo scopo.
Creare un partito che procuri benessere al Paese.
ECCONE LE CONSEGUENZE
POLITICHE
Soffocato ed intimorito oltre ogni limite dalla
criminalizzazione infamante di Silvio
Berlusconi – pratica
diffamatoria che denota già, da parte della
sinistra italiana, di per sé stessa una mancanza di coraggio civile e di onestà
intellettuale da paura – il PdL, tramortito dalle dimissioni volontarie del
proprio leader politico del novembre scorso,non
solo non aveva evidenziato alcun altro uomo politico in grado di
sostituire, come carisma politico e come leadership naturale, Silvio
Berlusconi, ma aveva addirittura consegnato, incoscientemente, ogni iniziativa
politica al Pd. Poi il P.D. ha voluto
anche maramaldeggiare, come scioccamente si pavoneggiava Occhetto col suo PCI, con l’immagine di
“squadrone” trionfalmente proiettato verso una immancabile vittoria, con le
primarie e con la sfida, prefabbricata, illusoria ed evanescente, fra Renzi e Bersani. Così,in questo quadro,
l’improvviso ed imprevedibile scatto di dignità politica della sola vecchia
Forza Italia, rappresentata dal solo Silvio Berlusconi ( sbaglio o ha fatto
tutto Berlusconi anche stavolta, senza l’ aiuto di nessuno? ),
senza più ex aennini, senza più leghisti, senza più vecchi arnesi democristiani
tardoinciucisti, ha notificato, come un Ufficiale Giudiziario, l’avviso di sfratto per occupazione abusiva al Governo Napolitano / Monti, motivato dal peggioramento della situazione del Paese (come
indicato in precedenza), ha destabilizzato la narcotizzazione del quadro
politico, ha tramortito la politica dormiente , ha risvegliato molti animi e
molte attese e, da quel momento, lo
scenario politico si è rovesciato.
Dopo
le primarie, concluse con la scontata, sconsolante, staliniana sconfitta
di Renzi ( da quel momento rimessosi militarmente in riga agli ordini del
partito/padrone , così come era aduso fare il “ sedicente migliorista” Napolitano
per una vita, tanto per citare un esempio paradigmatico della democrazia in
salsa comunista prima, ed ora in sugo P.D.),il Pd è tornato ad essere non certo
il decantato partito pluralista, quello del” confronto tra anime diverse “, ma
solo l’erede se non addirittura l’epigone della più pura tradizione
comunista, rappresentata perfettamente dall’accordo fra Bersani e Vendola. E’ stato allora che il soggetto politico, che tutti davano, scioccamente,
per svanito, scomparso, morto e sepolto è improvvisamente ricomparso. Ma si
tratta solo di Silvio Berlusconi che
si ripresenta, come ritengono i demiurghi dell’antiberlusconismo come unica
forma di opposizione? Ma quando mai! Dietro Silvio Berlusconi, signori e
fin dal 1994, c’è il popolo del
centrodestra, la silenziosa maggioranza del Paese, che da Novembre scorso era stata privata della propria rappresentanza
conquistata con una democratica vittoria elettorale e che solo con il ritorno
in campo di Silvio Berlusconi ha
riscoperto di essere ancora viva, vegeta e capace di riprendere in mano
l’iniziativa politica.
Gli
osservatori di parte non riescono a comprendere e molti dirigenti della
sinistra si ostinano a non capire, come sempre
hanno fatto dal 1994 in poi, che quello che “rientra” ora in politica , quello
che ridiscende nell’agorà politica, non è solo Silvio Berlusconi, ma quella
maggioranza di popolo silenzioso che , oggi, sarà pure deluso, disilluso e
incazzato, ma che mai, dal 1948 al 1994 ha votato per il PCI e che mai dal 1994
fino ad oggi ha votato per un ex o post comunista come candidato Premier.
Quella maggioranza silenziosa alla quale, semmai, solo due Presidenti della
Repubblica oscenamente “ di sinistra” anziché super partes, prima O.L. Scalfaro
ed oggi Giorgio
Napolitano, hanno “imposto”,
con la violenza dittatoriale del “puro potere”, come“surrettizi” Presidenti del
Consiglio un Dini, un D’Alema, un Amato
ed oggi un Mario Monti, ma tutti
privi di qualunque consenso democratico popolare. Quella maggioranza silenziosa
che, fino ad ora, non è mai corsa sul carro del probabile vincitore Bersani, che ha letteralmente “
schifato” il terzo polo centrista di
Casini ,di Fini, che non si fida affatto di un Montezemolo ,giudicato da sempre
come parte integrante di quei poteri
forti che pretendono di dominare l’Italia in forza di un diritto dinastico.
Quella maggioranza silenziosa che ha scoperto sulla propria pelle come
l’esperienza del governo tecnico sia stata la classica operazione chirurgica fallita e che oggi rischia di far
morire, anziché guarire, il paziente,
cioè l’Italia.
Berlusconi ha il grande merito – un segno di carisma, di pura
leadership, non appartenenza ad un apparato monolitico da parte di un funzionario
obbediente -, merito civile, storico e politicamente determinante,di
sapere cogliere ed interpretare gli umori del popolo del centrodestra, di
capire che ad aumentare la rabbia degli elettori moderati c’era la
sensazione di essere considerati ancora una volta fuori gioco, inesistenti,
marginalizzati e disprezzati dai futuri vincitori, da una sinistra talmente
ipocrita, inadeguata ai tempi, ideologizzata da riesumare, niente di meno, che il pugno chiuso. E,attraverso la sua persona,
ha rimesso di colpo in partita quel popolo disperso. Se Bersani è il “generale” della sua
truppa di soldatini obbedienti, Berlusconi è solo “ il motivatore” di una maggioranza
silenziosa che non si arruola in nessun esercito, che non segue nessun “
subcomandante”. Se a motivare questo popolo svogliato, disperso, disincantato,
fosse stato un’altra persona, sarebbe successa la stessa cosa. Non si tratta di
Berlusconi dunque,
ma del popolo del centrodestra.
Può essere che la sua sia stata una mossa tardiva.
Che non riesca a risvegliare le energie e la passione di tutti i vecchi
elettori del centrodestra. Ma è certo che da oggi in poi i ministri tecnici in
cerca di futuro politico non potranno più ricercarlo sulla pelle del Pdl e che
il popolo dei moderati tornerà ad essere non un terzo incomodo nella possibile
coppia Pd-Udc ma la sola ed unica alternativa ad una sinistra non più
pluralista ma segnata dal ritorno alle origini comuniste.
Per esorcizzare la riapparizione del polo moderato che si
contrappone a quello progressista, secondo lo
schema bipolare classico degli ultimi venti anni, è da mettere in conto che da
adesso in poi scatterà la solita campagna di delegittimazione personale di Silvio Berlusconi da parte della
sinistra preoccupata di vedere minacciata la propria vittoria scontata. È
probabile che a dispetto del passato, questa volta la nuova campagna di
delegittimazione personale possa avere qualche effetto in più. Ma basterà
questo effetto a rendere inefficace il ritorno in campo non del solo Cavaliere
ma del polo del centrodestra in un sistema bipolare? I sondaggi non sono ancora
in grado di fornire una risposta a questo interrogativo. Ma la vera risposta
sarà quella delle urne. Solo allora, dopo tre o quattro mesi di campagna
elettorale portata all’insegna della ripresa del Paese , si vedrà se avrà avuto
comunque la meglio lo “squadrone rosso” di Bersani o se Berlusconi sarà
riuscito ancora una volta a dare rappresentanza alla maggioranza silenziosa del
paese. Insomma a rubare voti a Grillo e, sopra tutto, al partito dell’astensione.
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NON CAPISCO…AIUTATEMI!
Sto studiando il testo della legge che riguarda
l’incandidabilità politica dei condannati. Mi pongo una prima e semplice domanda:
perché per fare il maestro o l’impiegato devo avere la
fedina penale immacolata, mentre per fare il deputato posso anche essere stato condannato
fino a due anni di carcere ?
Boh!!!!
Boh!!!!
Nel 1999 il Prof. Romano Prodi annunciava: “Con l'euro lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se
lavorassimo un giorno in più”. Ma è andata proprio così?
BNL-UNIPOL: Cassazione annulla le undici assoluzioni
. Per il Procuratore Generale tutto il processo è da rifare. Ritornano sul
banco degli imputati undici nomi eccellenti, molti della sinistra finanziaria,
da Fazio a Consorte. Dunque si ricomincia. Il sostituto Pg della
Cassazione, Vito d'Ambrosio, ha chiesto di annullare le 11 assoluzioni decise
dalla Corte d'appello nel processo sulla tentata scalata di Unipol a Bnl nel
2005 - con rinvio alla Corte d'Appello per un nuovo processo - compresa quella
dell'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio. In secondo
grado erano stati assolti, tra gli altri, Carlo Cimbri, ad di Unipol, l'editore
Francesco Gaetano Caltagirone e l'eurodeputato del Pdl, Vito Bonsignore.
Il
pg ha chiesto invece di confermare le condanne per Giovanni Consorte e Ivano
Sacchetti. Ma celebrare un processo d'appello-bis, come accadrebbe se i giudici
della Corte accogliessero le richieste del Pg, manderebbe tutto in
prescrizione, i cui termini decorrono il 19 dicembre prossimo. Sarà un caso fortuito
o una prescrizione fortemente voluta dalla sinistra che teme Consorte ?
Come era riuscito ad illudermi, quel bischero di Matteo Renzi!
In particolare per quella sua frase che ho scolpita nella mente , con quel “
Ragazzi, io non ho mica intenzione di trasformarmi in un Dario Franceschini”!
Una melodia per le mie orecchie .
L’Ing. Alfio Marchini, nipote prediletto di nonno Alfio Marchini,
capostipite di una dinastia di costruttori, anche di palazzinari, con
frequentazioni assidue con la crema della società catto – comunista romana,
amico di tutti ma specialmente dei Sindaci di Roma, sia della dinastia dei democristiani
( Rebecchini, Tupini, Petrucci, Darida, ecc) sia della dinastia dei comunisti (
Carlo Giulio Argan, Petroselli, Rutelli, Veltroni ,ecc), di D’Alema, di molti prelati Vaticani, un
bigliettino da visita inguardabile, tante sono state e sono le sue cariche.
Banche, Rai, Consigli di Amministrazione, il quarantasettenne ingegnere nipote
dell’imperatore delle costruzioni “ calce e martello”, quello che si dice abbia
addirittura donato il Cremlino de Roma, cioè Botteghe Oscure , al PCI di
Togliatti, un costruttore comunista “ puro, duro e tutto appalti “ in giro
prima per Roma e poi per l’Italia e per il mondo. Uno che comunque ha il merito
sia di avere evitato tutte quelle
trappole giornalistiche e mediatiche capaci di trasformare, con una rapidità da
fulmine, un ricco rampollo in un coglione da Grand Hotel sia di aver assunto la guida della società di nonno
Alfio all’età di ventitré anni. Come non bastasse, l’Ingegnere è ben inserito
anche nel giro di Carlo De Benedetti, Espresso e Repubblica, ha sposato una
nipote di Serafino Ferruzzi, una che aveva uno zio come Raoul Gardini per dire.
Vuole candidarsi per fare il Sindaco di Roma. Un Sindaco per dinastia e per
ereditarietà di affari ? Boh!!!!! Se ci pensate, viene da ridere. Dicono che
Roma sia comunista, oggi direbbero “ democratica”. Invece già le famiglie dei
costruttori, dai Caltagirone ai Marchini dominano Roma in lungo ed in largo,
già condizionano giornali, sindaci, politica, finanza,ecc. Poi anche il cinema:
tutto in mano a poche famiglie. Quali? Eccole: Tognazzi, Gasmann, Veltroni,
Verdone, De Sica, Amendola
, Savagnone, Costanzo, Luigi Proietti, Castellito, Mazzantini. Forse dimentico
qualcuno, come D’Alema, visto che una figlia studia a N.Y., insieme ad una
figlia di Veltroni, con tanto di loft rigorosamente a Manhattan, s’intende. Ma
non si vantano i democratici come Bersani di essere dei “ liberalizzatori”? Non
capisco di cosa, però.
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Roma, domenica
9 dicembre 2012
Gaetano
Immè