PRESIDENTE NAPOLITANO, AFFRONTI
LE SUE RESPONSABILITA’ PER MONTI, INUTILE NASCONDERSI COME STA FACENDO. SE NE
VADA VIA.
La campagna elettorale ci
sta frastornando, ma noi non dobbiamo assolutamente cadere vittime degli
strilli , degli urli , di sceneggiate
varie. Noi non
dobbiamo farci distrarre da queste sciocchezze. Così, solo così, potremmo
renderci conto dell’improvviso ed assordante silenzio di Giorgio Napolitano.
Non passava giorno senza un suo intervento, sopra tutto la lamentela
presidenziale di cambiare la Legge elettorale era diventata una sorta di
rimprovero quotidiano. Poi, da quando il Prof. Monti ha deciso di “ salire” in
politica, da allora Giorgio Napolitano non parla più. Muto. Come mai?
Ecco il
perché
Giorgio Napolitano è il
primo responsabile dell’operazione “ Governo tecnico e sospensione della
democrazia”. Fu lui, il Capo dello Stato, che da quel pulpito
istituzionale disse che non avrebbe consentito al Governo in carica nel Giugno
del 2011 di porre la fiducia sul decreto
necessario per replicare alla famosa
letterina della Bce ; fu sempre lui, il Capo dello Stato, che ha consentito “ al suo Governo Monti” di andare avanti a suon di colpi di fiducia. E’
stato lui , come Capo dello Stato, che ha ordito il piano per cambiare, senza voto
popolare, il Governo del Paese; è stato
sempre lui che lo ha organizzato, lui che lo ha concordato , sempre
e solo lui che lo ha fortemente imposto. Non era un’operazione cristallina, né
un vanto per la democrazia italiana,anzi e
Napolitano ben lo sapeva. La Costituzione italiana veniva in quel modo
invece calpestata e strattonata come un
cencio vecchio e proprio dal Colle, proprio dall’istituzione che della sua
sacralità dovrebbe essere il fondamentale baluardo. Dunque la responsabilità politica ed istituzionale
del Presidente della Repubblica per l’operazione “Governo tecnico di Monti” è sconfinata.
Fu Napolitano a scegliere Monti: sua sponte o previa consultazione dei “
carbonari politici” con lui sodali poco conta , resta la sua totale e completa
responsabilità personale ed istituzionale. Umano che Giorgio Napolitano possa sostenere, a sua scusante, che non sapeva che l’uomo Monti non fosse un tecnico super
partes ma un “politicante” assolutamente di parte - noi non gli crediamo , ma
soprassediamo su questo aspetto per carità di patria –ma tutto questo non varrà
certo a cancellare tutte le sue
responsabilità politiche ed istituzionali per averci spacciato il Prof. Mario
Monti e proprio dall’alto del Colle del
Quirinale, come un “tecnico apolitico”, come persona super partes. Tanto è vero
che, ricorderete, Napolitano apparve veramente molto seccato e freddo con Monti quando costui si recò al Colle per
comunicargli le sue dimissioni e la sua “salita o discesa” in politica. Monti
iniziava a tradire gli accordi presi con Napolitano ed a screditare
pubblicamente la credibilità ed il prestigio personale del Presidente della
Repubblica. Che aveva invece garantito
al popolo italiano l’assoluta “ terzietà” del suo prescelto, prescelto rivelatosi poi un “politico di parte ”, altro
che tecnico super partes. Napolitano ha fatto una squallida figura, screditando il Paese davanti al mondo
intero come un Paese dove il Presidente della Repubblica usurpa al popolo la
sua sovranità politica costituzionale per raccomandare un suo “servo sciocco e
incompetente”. Così da tempo ormai non abbiamo più il piacere di dilettarci nel leggere, su Repubblica, quelle elegiache fellatio pro Monti e pro Napolitano,
con le quali un servile ed agiografico Prof. Miguel Gotor pare si sia guadagnato la sua bella “investitura clientelare” di Bersani
per un seggio parlamentare per il P.D. in Umbria. E’ vero che l’uguaglianza non
è cosa di questo mondo, se per un identico servizio, una Monica Lewinsky,
invece, non ha ottenuto proprio nulla.
Qualcuno ha ancora la faccia tosta di
continuare ad inveire solo contro la
Minetti!
Mario
Monti, rotto” il patto di sobrietà di facciata” col Colle ( ma non era una
volta da gentiluomini onorare la parola
data?), ha
proseguito l’opera di discredito , sia in Italia che in giro per il mondo, di Giorgio Napolitano, togliendosi il sobrio
loden e dimostrando di che pasta ,umana e politica, fosse
fatto. Ha dimostrato con le sue
parole, di essere sia un governante arrogante ed incapace quanto un politico meschino
e partigiano . Altro che super
partes, altro che tecnico,tutto l’opposto della persona che Napolitano ci aveva
spacciato come irreprensibile tecnico super partes e sulla cui terzietà il Capo
dello Stato aveva personalmente garantito pubblicamente. Grazie Presidente
della bella “ sòla” che ci ha rifilato!
Certamente
un Governante incapace se dopo un anno di suo governo ci
riconsegna un Paese con gli indici economici peggiori di quelli del Novembre
2011, mese del suo incarico. Lui si
autocelebra come il salvatore del Paese, quando gli indici economici lo
qualificano invece come “l’affossatore del Paese. Un PIL in picchiata vertiginosa ; un debito
pubblico che ha sfondato il fantastico muro dei 2 mila miliardi di Euro;
consumi interni al minimo storico roba degna degli anni ’70; nessuna crescita
del Paese; una riforma del lavoro che è un capestro per i nostri giovani che
mai avranno la loro pensione, che è la difesa del privilegio dei vecchi
italiani che hanno arraffato pensioni “figurative”, “baby” e sopra tutto “
retributive” che, lungi dall’essere accostabili ai così detti “ diritti
acquisiti”, sono molto simili alle “ truffe legalizzate”; una riforma del
lavoro che, lungi dal consentire l’accesso al lavoro, lo ha miserabilmente ed
ideologicamente sclerotizzato; che ha prodotto
anche un esercito di esodati, mantenere i quali nei prossimi 5 anni
costerà alla collettività molto di più di quanto si possa risparmiare
ritardandone il pensionamento; una pressione fiscale da primato del mondo; una patrimoniale mascherata
da IMU,
incredibile nella sua potenza distruttiva; una disoccupazione giovanile
da record quasi al livello della Grecia e della Spagna; uno Stato ormai quasi “
di polizia” se , come la vecchia Stasi, il Grande Fratello fiscale , occhiuto
spione, osserva dal buco della serratura
ogni movimento bancario. Eppure e sin
dal suo insediamento a Palazzo Chigi, consci che non sono i sacrifici a far
paura se siamo convinti che servano effettivamente a rimettere il
Paese in carreggiata, lo invitammo ad ignorare il falso problema dello spread,
che dipende solo in minima parte dal
sistema - Italia ed in massima parte dall’euro e dall’Europa, per concentrarsi su
misure per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, nonché per
l’ammodernamento dell’Italia culla di privilegi, di sprechi e di corruzione
dilagante. Ed invece no, Monti si è limitato
solo ad inasprire le tasse esistenti e ad inventarne di nuove , portando la
pressione fiscale dal 43% al 56 % abbondante in meno di 10 mesi. Ed ora noi siamo
qui a chiederci, a domandarci che razza
di fine abbia fatto l’enorme gettito fiscale che tra manovre last-minute del
governo esautorato e quelle varate da Mario Monti, supera i 130 miliardi di Euro. Dove sono
finiti questi soldi, visto che nel frattempo il debito è aumentato di quasi 5
punti di Pil, una settantina di miliardi, ?
Chi,
come e quando, Prof. Monti, ripagherà
gli italiani di queste enormi perdite? Invece di attrarre capitali ed
investimenti ha fatto scappare dall’Italia investitori ed imprenditori e creato
enormi difficoltà ad imprese e famiglie .Non solo un governante incapace , ma anche governante pericolosamente sulla
strada della follia pura se sfacciatamente continua ad ignorare
tutti questi disastrosi risultati del suo Governo, evidenziati dagli indicatori
economici, sia italiani che europei. Ma lui
ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i loro sodali della carta stampata e della
televisione , l’esercito dei comici mantenuti dalla RAI pubblica , sono stati
perfidamente capaci di ingannare gli
italiani distogliendo la loro attenzione dai problemi reali per indirizzarla
esclusivamente e per mesi e mesi sullo
spread, il loro “ alibi da truffatori “
, presentato pomposamente come un totem, un feticcio da idolatrare ed al quale
immolare “sacrifici umani. Ma come è potuto accadere tutto questo senza che la
stampa si sia indignata, che i sindacati abbiano fatto le barricate, la gente
sia scesa a milioni per strada armata di forconi e badili? Semplice. Monti è
stato un abile illusionista, come quelli che mettono una ragazza nella scatola
e sembra che la sezionino in tre parti prima di ricomporla, un evidente
fenomeno di suggestione. Monti ha usato, con la connivenza e sotto la regia
politica di Giorgio Napolitano, dei
poteri forti, della ben nota stampa a loro prona e sodale , delle banche, delle
consorterie e camarille finanziarie quali la Trilateral e la Bildberg nelle
quali Monti sguazza a suo agio. Come mai, si è sempre chiesto questo Blog nel
suo candore di uomo semplice ma libero e trasparente , come mai un cotale
Professore non spinga il Parlamento
verso una Legge che imponga la invocata suddivisione
delle banche in due categorie? Da un lato le banche d’affari, libere di speculare, ma
solo con i soldi degli azionisti, vietando loro cioè raccolta ed impiego del
piccolo risparmio. Dall’altro le banche
commerciali, quelle autorizzate alla
raccolta di fondi dei risparmiatori, fondi da indirizzare solo verso impieghi produttivi,
cioè a sostegno del consumo, delle famiglie, degli artigiani e delle imprese,
senza nessuna possibilità di promozione di prodotti finanziari di qualsivoglia
natura. E’ un concetto semplice, facile, una soluzione definitiva del problema
dello spread, dei prodotti derivati infetti, e via cantando. Perché Monti e
Napolitano non hanno fatto questa
riforma? Perché invece altre riforme sono state fatte ma a vantaggio del sistema bancario?E’ questo
quel brodo di coltura da dove Monti ha fatto nascere “l’imbroglio dello spread”, usato come arma di ricatto per imporci e farci
accettare tutto quello che mai da nessun altro avremmo accettato, con
l’aggravante che di lui c’era da fidarsi perché tecnico e non politico e perché
garantito da Giorgio Napolitano. Perché sia chiaro che è stata solo la pistola dello spread puntata alla tempia ad
indurre il Parlamento italiano ad
accettare enormi sacrifici purché cessasse quella minaccia che, il prof. Monti e
Napolitano ci garantivano, avrebbe
potuto condurci ad un completo default finanziario. Tutte millanterie, tutte
soperchierie, tutte bugie, tutte
menzogne, volgari meschine menzogne , a cominciare da quella con la quali il Prof. Monti ha esordito circa
l’impossibilità di pagare stipendi e pensioni.
Un
politico meschino e partigiano dato che fin dalla conferenza stampa di fine anno ha
recitato solo un comizio fazioso contro il centrodestra anziché , come vuole la
democrazia, un discorso da Presidente del Consiglio “di tutti gli italiani”;
che da subito la sua azione politica ha assunto una chiara connotazione
centrista con il sentore di un accordo ,
rigorosamente e vigliaccamente post- elettorale, con la sinistra; che nell'azione del suo governo ha avuto maggior riguardo nei
confronti dell'elettorato di centrosinistra, cedendo ai veti di Pd e Cgil molto meno che a quelli
del centrodestra. Dismessa quella falsa
sobrietà di facciata, Monti , prontamente capito come fosse difficile
conquistare i voti dell'elettorato di centrodestra, di quella maggioranza silenziosa che mai ha votato e che mai voterà per la sinistra, non ha fatto altro che attaccare il centrodestra fingendo una
posizione centrista mentre permaneva l'ambiguità di fondo sul suo posizionamento
dopo il voto, così accodandosi , con il suo "antiberlusconismo" di maniera, ad
essere una «stampella» della sinistra ,avvalorando la sua degradazione da
Premier dell’Italia a "centrino"
e "leaderino" di una
botteguccia politica ma già venduta al servizio della sinistra. Se
da parte sua il Ministro Tremonti
introdusse norme da questo Blog giudicate illiberali( cito l’inversione dell’onere della prova che è uno
scatarro sullo Stato di Diritto), Monti non
solo quelle norme le ha accettate, ma le ha anche applicate ed addirittura
anche potenziate. Un crescendo
wagneriano di pura incapacità e di
stoltezza: il redditometro, il fisco grande fratello, il solve et repete, i
conti correnti a disposizione dei funzionari pubblici, l’IMU che non si tocca,
l’IMU che si potrebbe levare, come forse anche il redditometro e così via .
Ben altro avrebbe dovuto e
potuto fare Monti se ne avesse avute le capacità e l’intelligenza necessarie e se non si fosse
rivelato quel meschino politico che ha
dimostrato di essere. Perché davanti ad un centrodestra ridotto allo stremo e
con un leader latitante ( dal Novembre
2011 praticamente ad un mese fa Silvio Berlusconi è stato totalmente assente dalla scena politica e mediatica del
Paese), con un popolo di centrodestra sempre
in attesa di nuove offerte comunque
sempre alternative alla sinistra, avrebbe potuto dare una nuova prospettiva
politica a quel 40% di italiani che ha votato dal ’92 sempre e solo Silvio Berlusconi . Invece la sua totale mancanza
del senso del benessere del Paese, la sua meschinità intellettuale e la sua
partigianeria politica seppure mascherata da una finta sobrietà professorale lo
ha sospinto nel recinto dei buoi cresciuti
a digiuno ed antiberlusconismo viscerale. Macroscopico errore, imperdonabile piccineria
intellettuale impensabile in un Capo di Governo non riuscire a distinguere tra Silvio
Berlusconi ed il popolo del centrodestra che lo votava dal ‘92, la
dimostrazione lampante di uno squallore
culturale inammissibile in un Capo di Governo il disprezzare quel popolo di centrodestra come
fosse un insieme di ebeti e servi solo per demonizzare quel leader. Un antiberlusconismo
viscerale, muscolare, becero,irragionevole, al limite del razziale, che ha irretito e confuso il Prof. Mario Monti, portandolo ad essere politicamente ed
umanamente una semplice stampella di una colazione futura molto complicata (
quella del centrosinistra) non avendo avuto la necessaria sensibilità ed
intelligenza politica per capire che , invece, era proprio quell’altra l'operazione politica che avrebbe finalmente
pacificato e reso "normale" il
panorama politico italiano. Per l’appunto, un politico meschino ed anche fazioso.
Davanti a questi fatti politici, fatti, ripeto, non opinioni, per quale
motivo Giorgio Napolitano deve nascondersi ed ancora una volta farla franca?
Così come è sempre pronto a fare la
morale a tutti e su tutto, a commissariare il Parlamento sovrano, per quale
recondito motivo Giorgio Napolitano invece che tacere per nascondere le sue
responsabilità istituzionali e politiche non le affronta con la dovuta
responsabilità e dignità e si dimette? Napolitano ha voluto fare di testa sua
ed ha sbagliato, se ne deve andare , chi sbaglia paga, è la regola dei
galantuomini, non certo quella dei vili. Napolitano ha garantito per un incapace come Monti, ci ha preso in giro fino al punto di scippare al popolo italiano la sua sovranità politica sancita dalla
Costituzione. Per tredici mesi ha svergognato davanti al mondo intero il nostro
Quirinale avallando davanti a tutto il mondo le balle e le menzogne del Governo tecnico di Monti. Oggi
Napolitano fa il distratto, cerca di non parlare per timore di affrontare
dignitosamente le conseguenze del suo fallimento, umano e politico. Se ne deve
andare dal Quirinale, perché lì è entrato solo grazie al voto di metà degli
italiani e perché sta screditando l’Italia davanti al mondo intero: persino l’India
ci ride in faccia per i Marò, la
Germania non ne parliamo, fa quel che
vuole in Europa contando su di noi come suoi vassalli, la stessa Francia, che ci tratta come suoi lacchè coinvolgendoci
nella sua guerra nel Malì senza che il Parlamento italiano ne sia stato
informato. Come se tutto questo non fosse più che sufficiente, da ultimo Napolitano
, pure essendo per Costituzione il Capo del CSM, tace pure davanti al vergognoso scempio della legalità rappresentato della
candidatura in Sicilia del P.M
palermitano Antonino Ingroia . Infatti l'articolo 8 della Legge 361/75 dice
chiaramente che un magistrato non può candidarsi dove ha esercitato le sue
funzioni di Magistrato sino a sei mesi
prima. Ecco perché il Dr. Ingroia è voluto andare in Guatemala ,perché sperava di piazzare un intermezzo di almeno sei mesi che
gli permettesse di essere capolista in entrambe le circoscrizioni siciliane. L’imbroglio
non gli è riuscito perché neanche lui aveva previsto che si sarebbe votato così
presto e che, soprattutto, l'inchiesta sulla «trattativa» avrebbe tardato tanto
a concludersi. Ma come, si
viola una legge da parte di un Magistrato che senza dimettersi dalla
Magistratura pretende di farsi beffe della legge e Napolitano, il suo Capo, il
Presidente della Repubblica, sta zitto? Presidente Napolitano, per cortesia, prenda
esempio da Silvio Berlusconi, eletto democraticamente dal popolo capo di
Governo, che si è spontaneamente dimesso, senza mai essere stati sfiduciato in
Parlamento, quando si è reso conto che, contando su una maggioranza parlamentare assai risicata,
non avrebbe fatto fare all’Italia una
figura dignitosa , si è fatto da parte. Chiuda la sua carriera politica
con almeno questo primo ed unico atto di dignità. Se ne vada.
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