I SOGNI. LA REALTA’. LE
RESPONSABILITA’ POLITICHE E STORICHE PER IL CENTROSINISTRA
Vecchio detto popolare :” tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il
mare”. Lungi da me giustificare la tirannica burocrazia
di questo Paese , ma quando si pretende di governarlo, un Paese come il nostro, occorre possedere anche dosi industriali di pragmatismo e di
concretezza. Scontato poi che se si predica di voler sfasciare tutto (come recita sempre il M5S) , dando per
scontata la buona fede in quelle intenzioni, quel mostro burocratico si
difenda, arroccandosi dietro i propri
privilegi e riceva anche il sostegno di quella parte di popolo italiano che ha, nei settanta anni
passati, voluto, richiesto, costruito questo
Stato leviatano e burocratico. E poiché per settanta anni questo Paese è stato
governato non certo da Governi liberali ma da Governi di centrosinistra o di
pentapartito ( ma sempre con l’accordo del PCI per via del patto ad
escludendum), ecco che questo mostro burocratico è figlio legittimo della ideologia
politica di sinistra, dal 1948 fino ad
oggi.
Su 100 elettori , avendo votato solo il 75% di costoro, abbiamo 20 persone
che hanno votato centrosinistra, 20 che hanno votato centrodestra, 20 per il
M5S, 25 si sono astenuti dal voto, il resto conta poco. Dato che i voti
favorevoli alla Camera per il P.D. hanno superato quelli per il PDL per uno
striminzito 0,3% , dato che la Legge elettorale è quella che è perché sia P.D.
che PDL non hanno voluto modificarla per difendere i propri legittimi interessi
( ma non certo quelli del Paese), dato che in una democrazia i voti si contano
e non si pesano, le urne dicono che è il P.D. che deve proporre un Governo. Ho
sentito dire in giro che il P.D. , spinto dalle minacce della sua militaresca
base e dai giornali ad esso P.D. “organici”, intende procedere discutendo con
il M5S per un futuro governo, ma non con il PDL. Nel frattempo ho notato – e vi faccio notare
– come “spensierata, giovanilistica ed
anche irresponsabile “ irruenza iniziale del M5S inizia a sciogliersi come neve al sole. Ma
sotto quella neve restano le macerie. Federico
Pizzarotti per esempio , il primo sindaco a Cinque Stelle di Parma, vinse cavalcando,
in campagna elettorale, quasi esclusivamente un unico tema: quello del “ no
all'inceneritore” a Parma ,un progetto
che era stato già approvato anche dall'amministrazione uscente. Io credo
che Pizzarotti ed i grillini ci
credevano ciecamente in quel progetto, in assoluta ed encomiabile buona fede .
Così come hanno finito per crederci anche tanti cittadini parmensi. Ma, dispiace ricordarlo, i
sogni, spesso, muoiono all’alba o son desideri chiusi in fondo al cuor. E così,
come un fulmine a ciel sereno, è piombata su Parma la bomba secondo la quale sono
infatti iniziate le "attività tecniche complementari alla messa a punto
del sistema impiantistico del Pai che verranno effettuate a caldo attraverso la
combustione di solo gas metano. Terminate queste attività preliminari
l'altoforno inizierà a bruciare. Ossia tra un mese, giorno più, giorno meno.
L'inchiesta della Procura e il ricorso in Cassazione dell'amministrazione
parmense avevano ancora lasciato un minimo di speranza in chi ancora credeva
che fosse possibile bloccare i lavori. Entrambe le mosse, però, sembrerebbero
dei palliativi adottati da Pizzarotti, in realtà consapevole dell'impossibilità
di bloccare la tanto odiata opera. E che il pur encomiabile Pizzarotti fosse
"consapevole" dell'impossibilità di proseguire lo si capisce dallo
strano 'no' che il sindaco di Parma avrebbe opposto ai due avvocati del Comune
di Parma che avevano proposto a Pizzarotti una diffida nei confronti della
società, che gli avrebbe permesso di mettere i sigilli ai cantieri entro 60
giorni, appigliandosi ad un permesso di costruzione scaduto da due anni ,
scadenza che renderebbe l'opera abusiva. Pizzarotti non ne ha però
approfittato, deludendo i parmensi che hanno sottolineato come in campagna
elettorale il Sindaco aveva detto che avrebbe smontato l’impianto pezzo per
pezzo e Grillo aveva addirittura detto che per accenderlo avrebbero dovuto
passare sul cadavere del sindaco. Che poi è lo stesso motivo per cui i
cittadini di Parma lo hanno votato e per cui, forse, non lo voteranno mai più.
Nella attuale partita politica e storica a tre, PD – PDL – M5S ,il
P.D. dichiarando di volere escludere dal governo il
P.D.L. si assume una notevole responsabilità. Sia storica che politica. Per
vari ordini di motivazioni. Innanzi tutto nei confronti del popolo italiano,
perché avendo vinto le elezioni con una misero vantaggio dello 0,3% sul PDL ,
il PD. pretende di occupare tutti i posti istituzionali ( Colle, Presidenza
Camera e Presidenza Senato), pretenderebbe di formare un così detto “ governo
di minoranza” facendo affidamento sul mercato delle vacche in Parlamento ed
infine, last but not the least, pretende di utilizzare il premio di maggioranza, creato per uno scenario politico ben diverso
dal presente e sostanzialmente “bipolare” ( con i due poli che tendevano ciascuno verso il 50% ), per escludere dal
governo del Paese una forza popolare che ha preso solo una manciata di voti in
meno del P.D. La scelta del P.D. di cercare un’alleanza, anche limitata, con il
M5S – che si prefigge l’abbattimento del sistema dei partiti – in termini di
concretezza e di responsabilità politica e storica , significa mettere irresponsabilmente- per
qualche poltrona , come dico io – tutto il Paese nelle mani del M5S il quale
sarà il vero padrone della scena politica e potrà tagliare le gambe al P.D. e
dunque anche al Paese in qualsivoglia
momento. Tradotto in parole poverissime: questa sinistra italiana è così becera
ed irresponsabile da preferire la rovina del Paese ad un governo con il PDL per
unificare il Paese.
Roma, lunedì 4 marzo 2013
Gaetano Immè
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