PERCHE’ LA SFIBRANTE ED
UMILIANTE CORTE AL M5S CONDANNA L’ITALIA E MINACCIA LO STESSO FUTURO PER IL
CENTROSINISTRA.
E’ vero, questo blog lo scriveva ieri e lo ha sempre sostenuto. In una vera democrazia i voti si contano e non si pesano. Ma , in
democrazia, il voto serve per eleggere che
governi il Paese, non per adorare una
divinità cui genuflettersi, ai cui piedi
prostrarsi. Da qualche decina di secoli la democrazia si occupa della “polis”.Per
l’adorazione di divinità rivolgersi altrove . Dal 27 febbraio 2013 però l’Italia non è più una vera democrazia perché
chi ha “
vinto le elezioni pur avendo pareggiato le elezioniӏ un partito politico ( il centrosinistra di P.L. Bersani, di
Vendola, di Fassina, ecc) il cui sostegno e consenso popolare ( ormai ridotto a schiavo dalla droga intellettuale
dell’anti berlusconismo viscerale, quotidianamente iniettatogli da quasi venti anni nel cervello e divenuto
così il vero se non proprio unico richiamo trogloditico che accomuna ed unisce
quel consenso) lo ricatta ignobilmente : guai a fare gli interessi del Paese
governando con chi ha pareggiato/vinto le elezioni – e cioè con il PDL - , meglio sfasciare il Paese ( la solita,
trita, vecchia, storica, consueta politica comunista del “ tanto peggio, tanto
meglio”) e corteggiare il M5S. Così da
quel giorno tutto il circuito del centrosinistra è diventato un “esercito di
Franceschiello”, un’armata Brancaleone di schizzati , tutti dediti, con una solerzia
inusitata, ad insultare , a delegittimare, a spupazzare, davanti agli occhi del mondo civile, sulla democrazia italiana, pretendendo di escludere dal Governo (motu
proprio) una forza democratica e popolare che ha preso solo una manciata di
voti meno dei suoi ed a costruire ponti,
più o meno fantasiosi, che possano, anche per un attimo , trovare l’attenzione del M5S e che ce frega se
l’Italia intanto va a rotoli o in mano a banchieri e speculatori. Tutti gli intellò d’ordinanza a piatire intorno ai vari Carneade eletti col
M5S , chi col piattino in mano, chi rigirando fra le mani il cappello, tutti
dietro ai “sacerdoti” del M5S, nuovi apostoli del “ muoia Sansone con tutti i
Filistei” . Leggi quel che scrivono i pensatori e i giornalisti “ de sinistra” e
trasecoli e vomiti , usano parole e modi
che nemmeno “ nonno Libero”
userebbe con un nipotino birbaccione, lanciano continui “appelli” al M5S perché
“dia una
mano” a Bersani – da non perdere ,
esilaranti Dario Fo e Padellaro su Il Fatto Quotidiano – mentre su “Repubblica”
Renzo Piano offre la foto del
perfetto leccaculo mentre dipinge Grillo
come un “ buono dalla faccia burbera”.
Altro che “ sindrome di Stoccolma”! E’ vero, è poco o niente in confronto di
chi, dal 2011 in poi e sempre su “Repubblica”, soffocava di estenuanti
,prolungate ed adoranti fellatio sia il sobrio
Monti quanto Napolitano, “madonnaro” senza spina dorsale come le vipere e le serpi, oggi
a incassare i suoi trenta denari nel seggio blindato dell’Umbria. Leggo, sempre
su “ Repubblica” che “c’è un andamento interessante ed
incoraggiante nelle frasi di Grillo e Casaleggio, che sono passate dalla pietra
al tufo “, dove per pietra l’autore intende il primigenio “Bersani, faccia come il culo”, mentre per tufo, notoriamente meno duro, l’autore allude al recente
“ Bersani faccia di merda”. La “ famiglia Fo”, oggi tutta” genieri
specialisti in costruzione di ponti” si dice convinta, Dario il babbo e Jacopo
il figliolo , che “ Grillo fosse
propenso a dialogare con il centrosinistra e che solo la presenza di Berlusconi
gli impedisce di farlo. Intanto Bersani, l'amico Vendola e il loro coro canterino, non sanno fare di meglio, in tutto questo, che
recriminare e prendersela col nemico di sempre, il malefico Cavaliere che
milioni e milioni di italiani rimbecilliti continuano pervicacemente a votare,
chissà. Magari sarebbe il caso di chiederselo seriamente, una buona volta! Forse
sarebbe meglio che Bersani ed il suo staff si dimettessero,restituendo i due
euro incassati delle primarie, “ aridatece li sordi!”.Invece sembra che non li
sfiori minimamente il senso del ridicolo , la loro profonda tirannia di
pensiero. Meritano uno sberleffo tagliente "Il popolo ha
chiesto al comitato centrale di cambiare le sue decisioni, il comitato centrale
ha deciso di cambiare popolo”. Da Brecht
Tutti indaffarati a dipingere un Grillo, un Casaleggio o un
Grillino che vedono solo loro.
Insomma, beccano un ceffone sulla guancia destra e, cristianamente, offrono la
guancia sinistra. Non sapevo che i post comunisti avessero abbracciato la fede
fino a questo punto. Ma la legge della democrazia, che impone di rispettare il
voto popolare, si basa su un’altra legge ancora più basilare per la democrazia
stessa,quella della reciproca libertà degli individui, nel senso che ognuno di
noi merita la stessa identica dignità. Insomma io ti rispetto se tu rispetti
me.
Ma in questa confusione, qualche eminenza del PD si è mai posto la
domanda di fondo: ma questo M5S, cosa vuole e come lo vuole? La domanda è rivolta direttamente a Bersani ed ai suoi
consiglieri. Avete capito cosa vuole il M5S, avete capito come intende
raggiungere queste sue mete? Avete studiato quello che Grillo e Casaleggio
dicono, hanno detto, hanno farfugliato, hanno, anche confusamente, indicato?
Oppure il loro corteggiamento al M5S non ha alcun costrutto politico serio e serve
solamente ad arraffare il potere fosse anche per qualche giorno? Per come si
sono comportati finora , con il loro rifiuto di dare la fiducia ad uno governo
politico, di darla ad un governo tecnico , io credo che stiano dimostrando che
il loro programma anti casta non sia altro che uno slogan per permettere al M5S di diventare un partito unico o comunque
dominante nel panorama politico italiano.
Cosa ci sia di “ democratico” in tutto questo non lo so. Perché cambiare questo Paese, come loro urlano, è condivisibile, ridurre le spese
delle caste giusto, indire un referendum sull’Euro magari, abolire la TAV a
vantaggio del Paese va anche bene, ma, Signori, come otteniamo questi risultati
se non con una Legge? E una Legge si
ottiene in Parlamento non al Bagaglino ed in Parlamento si deve votare,
esistono regolamenti, calendari, lungaggini ma è la nostra storia, roba
costruita dal 1948 ad oggi, a tutela della democrazia, per sfuggire a fascismi,
a comunismi, a totalitarismi. E voi che vorreste invece fare ? Buttare tutto a
mare ? O buttare , come si dice, il bambino con l’acqua sporca? Se decidessero
di dare la fiducia ad un governo, basterebbero 12 mesi per fare tutte le cose
che loro chiedono e invece pare che non abbiano nessuna intenzione di
contribuire a rendere migliore l'Italia. A quanto pare vogliono solo dominare
il Paese, lo vogliono tutto per loro ,
altrimenti che fallisca pure , loro non
sono disposti a muovere un dito per impedirlo. Ecco allora che una volta che
hai studiato il così detto “ grillismo”, una volta esaminati, letti,
interpretati parole, frasi, intenti,
dichiarazioni, sfottò, cosa resta di tutto il grande chiacchierare veicolato
dal web? Ve lo dico io cosa resta, una serie di cazzate lunga quanto lo
stivale. Un Parlamento che approva le Leggi senza un Governo, dove – ideona del
Bersani pensiero –un Governo è di minoranza, ma dovrebbe essere “incaricato” da
Napolitano solo in virtù della speranza
che al momento del voto possa corrompere qualche vacca di passaggio in
Parlamento , uscita dal recinto di qualche altro partito; oppure dove una parte
dei parlamentari abbandoni l’aula al momento del voto , come se gli altri
parlamentari fossero tutti deficienti a
restare dentro. Oppure la grandiosa trovata dell’articolo 67 della Costituzione,
modificato per rendere impossibile ai deputati e senatori la libertà d’opinione
introducendo addirittura il “ vincolo di Mandato”? Per tornare indietro di tre secoli ai tempi del
Terrore di Robespierre o al secolo scorso con Lenin? Ma come cavolo puoi dare retta a simili
idiozie? Rispettare le urne ed il voto, signori del PD , è un dovere
democratico. Accettare supinamente le imposizioni, le intimidazioni, il vuoto
di una parolaia buffoneria protestataria che fa ridere il mondo è uno scempio
della democrazia
Tutto questo, come anche la recente preghiera a Matteo Renzi (
quello cacciato via da Bersani con metodi da Lubianka ) di tentare di salvare
quel P.D. che voleva sfasciare e rottamare , cancella di colpo tutto il
lavoro di recupero fatto da Bersani in nome dei valori della sinistra
tradizionale italiana e rende evidente che il Pd è un partito privo di una
precisa identità e dove convivono sempre più a fatica componenti che hanno come
mastice il potere e la sua occupazione e come Tomtom l’antiberlusconismo
viscerale. Bersani aveva aperto la campagna elettorale dicendo che il suo
obbiettivo era quello di organizzare l'area progressista rendendo sempre più
netto e chiaro che il Pd era l'erede diretto del Pci e dell'intera sinistra
italiana di antica estrazione marxista. Non a caso aveva voluto che le primarie
fossero aperte a Nichi Vendola, considerato fratello minore da far rientrare a pieno titolo in famiglia. E
sul piano delle alleanze elettorali aveva escluso ogni rapporto con il Partito
Radicale, considerato troppo liberale e libero , troppo estraneo e nemico della tradizione ed incluso il Psi di Nencini, ritenuto al
contrario interno al filone post-marxista. Fedele a questa impostazione ha
incentrato la sua campagna elettorale sul lavoro e sulla crescita, cioè sui
valori - cardine di una tradizione politica che attribuisce alla classe
lavoratrice il compito di incidere in maniera progressista all'interno di una
società in cui l'industria è il principale settore produttivo. Per questo blog l'impostazione di Bersani era apparsa vecchia,
tipica di un funzionario post-comunista di rito emiliano, convinto che solo
riesumando lo spirito dell'antico frontismo sarebbe stato possibile tenere
unita la sinistra ed entrare in un'area del potere la cui porta sembrava
addirittura spalancata.
I risultati elettorali hanno sconfessato
la linea di Bersani. Hanno invece dato il
successo ad una forza, quella del M5S, che, come ho sopra esposto , non ritengo
in grado di svolgere i compiti ed i ruoli che il Paese gli chiede. Ma che ,
comunque ed in linea di logica ,non solo non si pone assolutamente nella tradizione della sinistra post-marxista ma ne
rappresenta addirittura l'antitesi più netta. Forse preoccupati dal potere che
s’allontana, quelli del centrosinistra ancora non l’hanno capito. Insomma Grillo & Casaleggio non raccolgono solo la protesta e la rabbia
popolare contro la casta politica , ma rappresentano
nei fatti e nelle battaglie soprattutto
una visione popolare che considera una
jattura la crescita nella società
industrializzata e che punta apertamente ad una società in cui non sia più
l'industria (e quindi la classe operaia) a svolgere la funzione propulsiva.
Costoro forse sbagliano le forme ma come sostanza ragionano dentro il loro
tempo e non nell’ottocento come Bersani ed il P.D. Come possano P.L. Bersani ed
Il suo staff , fermi alle convergenze parallele di Aldo Moro, al
consociativismo di Berlinguer, alle grande intese tra sindacati e Confindustria
affiancare chi invece vuole smantellare
gli uni e l'altra perché punta al lavoro minimo assicurato dallo stato (
salario di cittadinanza) ed alla
decrescita progressiva verso una società dove l'uguaglianza è assicurata dalla
povertà generalizzata, è ancora oggi , un mistero glorioso. Sbaglia il Pd a sottovalutare questo contrasto con il
grillismo, . perché ormai una parte
della sua base è ormai attratta dalla
predicazione della decrescita verso il bello della deindustrializzazione. Il
rischio del PD è di esplodere e di finire in mille frantumi.
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Gaetano Immè
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