A PROPOSITO DI IMU E DI ALTRE COSE
L’IMU fu introdotta dal Governo Berlusconi (Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23 in materia di federalismo
fiscale, è una
imposta dovuta sul patrimonio immobiliare) a seguito delle pressioni europee di
quei tempi sull’Italia. Entrava in
vigore dal 1° gennaio
2012 in via sperimentale, a regime solamente dal 1° gennaio 2015
per sostituire l'ICI e l'Irpef dovuta sugli immobili non locati e le relative addizionali regionali e
comunali. L'IMU era dovuta anche sulla
prima casa, a differenza dell'ICI per la quale, con il Decreto Legge 93 del
21.05.2008 (convertito nella Legge 126 del 24.07.08) il legislatore aveva
stabilito la totale esenzione. Per la prima casa il legislatore del marzo del
2011 aveva previsto una detrazione di €
200,00 e, per gli anni 2012 e 2013, una ulteriore detrazione pari ad € 50,00
per ciascun figlio convivente, purché di età non superiore a 26 anni. Con la conversione in legge del
D.L. n. 16/20121 (Decreto Salva Italia, Governo Monti) , il legislatore ha
provveduto ad inserire numerose modifiche all’impianto dell’Imu, allontanandosi
dall’impostazione iniziale del tributo. Non solo dunque l’IMU va pagata anche
sulla così detta prima casa, ma sono state eliminate tutte le attenuazioni in
materia di prima casa, la sua entrata a regime anticipata e, se non bastasse, aggravate in modo
micidiale anche le tariffe catastali ( aumentate in maniera considerevole sempre con questo Decreto Salva Italia ) di
base di calcolo. A decorrere dall’anno 2008 – statistiche ISTAT – in poi i
contribuenti italiani proprietari della loro prima casa sono circa l’83% dei contribuenti stessi.
Sempre in base a queste statistiche, quasi il 92% degli acquisti di prima casa
sono avvenuti grazie al ricorso la prestito bancario, al classico mutuo. Ed
inoltre il 20% dei proprietari della prima casa possiedono anche una seconda o terza o successiva casa.
Fermiamoci qui per ragionare.
Poiché
le banche concedono il mutuo per un importo inferiore al valore dell’immobile (
di solito la Banca eroga il 75% del costo dell’immobile e non ci complichiamo
la vita con le inutili fughe verso malcostumi italici vari ), non vi è ombra di
dubbio che tutte le “prime case” sono state acquistate con risparmi (
dell’acquirente o di altri parenti) e con rate di mutuo per venti o venticinque
anni. Dunque il prezzo della prima casa è stato pagato con i risparmi
guadagnati con un lavoro e che dunque è
stato già tassato , mese per mese ed anno per anno . Se questo “ risparmio già
tassato” viene investito in un bene materiale, è concepibile e logico che siano
soggetti a nuova successiva ed ulteriore
tassazione solo i “frutti” di quell’investimento, ma non certo lo stesso
bene acquistato. Dunque, tassare il bene indipendentemente dai suoi frutti è
semplicemente , alla Phroudon, un furto di Stato.E seppure sento
alcuni democratici pronti a quanto meno attenuare questo furto di Stato sui più deboli, per
incrementarlo ( il bottino intendo ) sugli altri, il frutto di una rapina, seppure
di Stato, resta comunque un bottino, una
refurtiva.
C’è ancora un altro aspetto da rilevare, sempre riguardo
all’IMU. Se una Banca concede il mutuo, come avviene nel 100% dei casi, la
Banca accende anche un’ ipoteca ( art. 2808 c.c.) su quell’immobile. Con l’iscrizione di ipoteca
, l’acquirente di quell’immobile non può disporne: non lo può
vendere se non con il consenso del creditore. Quindi, l’art 2808 c.c. attribuisce al
creditore ipotecario il diritto di espropriazione ed il diritto di prelazione.
Il diritto di espropriare i beni del debitore spetta ad ogni creditore;
l’ipoteca assicura la realizzazione di questo diritto di fronte a possibili
alienazioni di un dato bene. Ossia il bene sul quale è iscritta un ipoteca non può
praticamente essere trasferito (donato etc.) perché nessuno acquisterebbe un immobile Il diritto di prelazione assicura, invece, il
potere di essere preferito a terzi creditori (senza garanzia o con un ipoteca
iscritta successivamente) nella distribuzione della somma ricavata dalla
vendita coattiva dell’immobile ipotecato. Di converso il datore di ipoteca
mantiene il potere di godimento della cosa. Bastano queste due semplici nozioni basilari
di “ civiltà” più che di “tecnica tributaria”, per concludere che l’IMU non può avere alcun
diritto di cittadinanza in uno Stato di Diritto, dove le imposte personali dirette devono colpire i redditi e non il
patrimonio o il risparmio. Dunque l’IMU né andava allora introdotta né andava
nel 2012 aggravata.
I fatti essenziali or ora ricordati dimostrano che al Governo Berlusconi, che l’ ha
certamente introdotta - ma per sostituire
altre imposte sugli immobili (ICI, Irpef, ecc)- si può
e si deve rimproverare una deleteria e deprecabile sottovalutazione del
possibile uso “predatorio” che altri Governi italiani avrebbero potuto fare di quello strumento
fiscale, ma dimostrano, per converso che le responsabilità politiche
addebitabili al Governo Monti / Napolitano sono enormi. E atteso che il Governo Monti / Napolitano voluto dall’On
Napolitano “motu proprio”, fu sollecitato,
con manovre in Parlamento ma sopra tutto con manovre extra parlamentari dalla stessa sinistra che nel 2006 aveva
“nominato”( con i suoi soli voti) lo stesso On. Napolitano al Colle, tutte le
responsabilità sono della sinistra
Voler dunque rimborsare ai mezzadri quella pagata per l’anno 2012 ed annullarla
definitivamente per il futuro è sicuramente opera di civiltà giuridica e fiscale
, nonché opera di rispetto profondo per
lo Stato di Diritto, ma inutile nascondere che tutto questo ha un costo che
deve avere la sua opportuna copertura finanziaria . Ma non è certo vero
l’opposto, che, cioè, mancando ancora una sua precisa copertura finanziaria, sia
essa disposizione da escludere. Sarebbe come ammettere che questo Stato non
solo costa agli italiani molto di più di quanto costi ogni altro Stato europeo
ai suoi propri cittadini, ma che addirittura in Italia, oltre che espropriarci
fiscalmente del 52% di quanto guadagniamo , dobbiamo anche subire una ulteriore
rapina per mantenere questo vorace Stato leviatano. Noi italiani non
siamo cittadini dell’Europa né del mondo, perché siamo dei semplici mezzadri alla catena di uno Stato “padre padrone” che
ci sfrutta come bestie da soma, obbligandoci per legge ( anche la pena di morte
è una Legge di Stato!) a dividere a metà con lui ogni frutto del nostro lavoro.
Proprio come i mezzadri di un tempo che fu. Semplicemente ignobile difendere
questa imposta..
A proposito perciò di “ copertura finanziaria” ,
se si parte dalla cancellazione della rata Imu di giugno prossimo non è chiaro
cosa comporti a fine anno. Ma il governo Letta ha promesso molto. Una rivisitazione
dell'imposta sui servizi-rifiuti (la Tares), incentivi alle ristrutturazioni
edilizie (già aumentate dal decreto Passera) e sgravi su affitti (per cui
Confedilizia plaude) e alle giovani coppie. Si cercherà di sterilizzare
l'aumento di un punto dell'Iva. E, come detto, c'è un corposo pacchetto di
riduzione del costo del lavoro per via tributaria: non solo per giovani e neo
assunti, ma anche per dipendenti stabili. Difficile quantificare il totale, ma
solo Tares, Imu e Iva valgono (per i prossimi sei mesi) 6 miliardi. Nel
complesso non è poi una misura choc. Sono aggiustamenti e correzioni rispetto
alle nuove imposte introdotte dal governo Monti.
Sul fronte delle uscite gli annunci del governo
Letta sono, sulla carta, molto più corposi. Il rifinanziamento della Cassa
integrazione, delle missioni militari, la stabilizzazione dei precari nella
pubblica amministrazione e il fondo di garanzia delle piccole e medie imprese
valgono complessivamente sei miliardi. Ma si tratta di poca roba. Il costo
degli esodati è difficile da quantificare. L'accenno al reddito minimo per le
famiglie bisognose può aprire varchi di spesa pubblica devastanti. Basti
pensare che 800 euro per un milione di persone (nel solo 2012 sono tanti i
nuovi disoccupati, non necessariamente tutti indigenti) ha un costo annuo di 10 miliardi. E
poi c'è l'estensione degli ammortizzatori sociali per i precari, il piano
dell'edilizia scolastica (36mila edifici) e il piano pluriennale per la ricerca
e sviluppo (che però potrebbe essere finanziato con project bond). Insomma,
sulla spesa c'è un forte sapore keynesiano di intervento in parte di sostegno e
in parte di investimento.
Dalle parole di Letta si vede un acceleratore
premuto più sulla spesa che sulla riduzione delle imposte (a parte la
concessione simbolo, ed evidentemente politica, sull'Imu). Il presidente del
Consiglio ha inoltre detto che la riduzione fiscale deve avvenire senza
indebitamento. Pura propaganda . Poco si è detto, al contrario, su come si
dovrebbe invece finanziare la nuova spesa. Anche se la cornice, dice Letta, è
quella di mantenere il percorso di risanamento, senza il quale l'Italia muore.
È del tutto mancata (a parte il taglio simbolico
dei doppi stipendi ai ministri) una previsione di riduzione di spesa pubblica,
che è pari (esclusi gli interessi sul debito) a 700 miliardi di euro l'anno. Il
record del mondo.
Un plauso. «I
modi e le forme con cui troveremo le risorse è roba di casa nostra e non devo
spiegarla a nessuno», ha assicurato l’On. Letta a Berlino. In altre parole, su
questo l’Italia non accetterà imposizioni. dall’Ue. Ma nemmeno da Fassina
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CRETINATE A TUTTO SPIANO
Ma è vero che esiste un’Italia
cretina? La mia riposta
è chiara: esiste una moltitudine di italiani, rincretiniti da una “ scuola ed
una kultura di Stato ” e indottrinata da una “ stampa e da una televisione asservite” ad interessi che non sono stati mai
quelli così detti “ superiori del Paese”. Vi rinfresco le idee con qualche chicca
dagli anni ’50 in poi , in ordine sparso : “le Torri gemelle se le sono tirate giù gli americani”, “i
microchip sotto la pelle di ogni cittadino sono una realtà”, “ le guerre puniche
sono colpa di Berlusconi che voleva scoparsi una tunisina”, “Wilma Montesi l’ha ammazzata Leone Piccioni”, “
Il Presidente Leone è l’antilope Kobler corrotta dalla Lockheed”,
“ Enzo Tortora è uno
spacciatore di droga”, “ il piattino di una seduta spiritica m’ha
scritto che Aldo Moro è a Gradoli” ( Prodi Romano dixit), “Pier Paolo
Pasolini non fu ucciso da Pelosi”, “Bin Laden è vivo!”, “Il
bandito Giuliano fu ucciso dagli americani”, “ Calvi è vivo, sta in Venezuela”,
“ Sindona era socio di Fanfani”
e basta così perché non basterebbe un libro per elencare tutte le boiate pazzesche tirate fuori
da un esercito di “commissari politici” – dediti all’ “educazione della
folla”- (per chi facesse finta di non ricordare: i “commissari politici” furono
introdotti in Italia nel 1947 da Palmiro Togliatti, rientrato dopo tanti anni
passati alla corte di Stalin e dentro il Cominform e servivano ad indottrinare
il popolo ignorante ed analfabeta nelle sezioni del PCI dove costoro agivano) che hanno inculcato , nelle menti deboli, l’idea
che quel che accade è solo una facciata, un alibi che nasconde una verità che
solo loro sanno e vedono, una verità, guarda caso, che torna sempre loro comoda
ed utile. Figuriamoci se il caso di Luigi Preiti, lo sparatore di Palazzo Chigi, poteva rimanerne esente! Il giustificazionismo sparso a dosi industriali dai nuovi “commissari politici” su
Preiti spazia dal misterioso ed oscuro – credo anche per lei stessa - “Preiti è
fatto preparatorio a nuove forme di oppressione “ della Sabrina Guzzanti al pseudo intellettuale “ tentativo di addossare al M5S ogni forma di dissenso onde tacitarlo “del
Prof. Paolo Becchi. Ma nell’ubriacatura collettiva del chiacchiericcio
dietrologico emerge , per indecenza intellettuale , la splendidamente ridicola
dichiarazione del Presidente della Camera ( quella cadrega porta sfiga! Pensate
che “ consecutio “! Pivetti, Bertinotti, Casini, Fini, mancherebbe solo un
Rutelli che centrare “ quella maledetta cinquina”!) "L'emergenza
lavoro fa sì che la vittima diventi carnefice, come purtroppo e' successo nei
giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi”. Per l’illustre nipote dell’armatore
marchigiano , per la esimia dottoressa che
ha festeggiato la sua brillante laurea come normalmente la festeggiano tutte le
figlie degli operai e dei contadini di tutta Italia e cioè con un bel soggiorno
di due o tre anni a spese di babbo nel Sud America del Che , per colei che fu assunta – di ritorno dal
Sud America - dalla RAI, quella che, è noto a tutti, assume solo e
rigorosamente dietro concorso pubblico aperto
a tutti e mai per “raccomandazione politica”, per la fan del SEL vendoliano che ha
racimolato nella sua Puglia la stratosferica cifra di un 2 virgola
qualcosa di consenso , la vittima del
caso non è il brigadiere dei carabinieri
Giuseppe Giangrande , ma è Luigi Preiti. Giangrande, quello che rischia
di morire, è per questa intelligentissima e coltissima Onorevole ,
semplicemente un nulla, una caccola, una merda da schiacciare quando si ha un
problema . Avviso a tutti i falliti, volontari ed involontari, di questo mondo!
Sparate ad un carabiniere, sarete fatti santi subito. .
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Roma giovedì 2 maggio 2013
Gaetano Immè