LEGA NORD DI SALVINI, UNA BANDA DI LADRI. INSIEME AL PD
La così detta
“questione meridionale”, male atavico e secolare dell’Italia, non solo non è
stata mai curata, mai risolta e nemmeno rattoppata, ma ormai è diventata un tumore
inguaribile, che nessuno pensa di curare, di eliminare, del quale la stampa si guarda bene dall'informare l’opinione pubblica, ma che , oltre tutto,, dopo la legge 42 del
2009 di Calderoli ( Federalismo fiscale) , Salvini e la sua Lega al Governo del
2018, sfruttando vergognosamente la pochezza intellettuale e culturale dei
suoi sodali grillinI, ha posto il
problema della “ autonomia differenziata” al centro del “ famigerato contratto di Governo”
Metto un poco
di ordine.
Il
riconoscimento di forme di «autonomia differenziata» ai sensi dell'articolo
116, terzo comma, della Costituzione si è imposto al centro del dibattito
istituzionale sul rapporto tra Stato e Regioni a seguito delle iniziative
intraprese dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, che si sono
registrate nella parte conclusiva della scorsa XVII legislatura. Il 28 febbraio
2018, il Governo all'epoca in carica ha sottoscritto con le regioni interessate
tre distinti accordi preliminari che hanno individuato i principi generali, la
metodologia e un (primo) elenco di materie in vista della definizione dell'intesa.
Gli Accordi preliminari del 28 febbraio 2018 prevedono (art. 2 delle
Disposizioni generali) che l'intesa abbia una durata decennale, potendo
comunque essere modificata in qualunque momento di comune accordo tra lo Stato
e la Regione, "qualora nel corso del decennio si verifichino situazioni di
fatto o di diritto che ne giustifichino la revisione"
.
Abbiamo così
assistito ad un profluvio di dichiarazioni ridicole da parte di Salvini e di Di
Maio , con Salvini che dichiarava come “ con l’autonomia differenziata il Paese non
perderà mai più i soldi europei che il Sud inetto ha sempre perso” , mentre Di Maio , quando non era affacciato a qualche balcone per annunciare di avere sconfitto
la povertà, era tutto occupato, il genio assoluto, nell'ammonire che
l’autonomia differenziata era uno dei punti cardini del “ contratto di Governo”
sottoscritto con Salvini.
Già vi erano
state delle rimostranze contro questa “autonomia differenziata” in sede
politica Parlamentare, tali da far nascere una “indagine conoscitiva” in seno alla Commissione Finanze della Camera
e di Maio che s’inventa? Non ci ha capito una mazza e non fa altro che avallare
i ruggiti di Salvini, deve guadagnarsi la sua benevolenza per far varare il “reddito
di cittadinanza”. Di Maio! Quello che aveva sconfitto la povertà! Quello che
per una cadrega firma clausole vessatorie a favore di una Srl, quella di
Casaleggio! Di Maio, un “clown” di quel Circo Barnum che è la “piattaforma
Rousseau”. Per Di Maio la questione meridionale nemmeno esiste, la gente come
questo genio assoluto e come la gente siciliana che lo ha votato nemmeno s’immagina
come “questione meridionale” deve diventare la grande questione nazionale, se
non si vuole cedere il futuro dell’Italia nelle mani di quella banda di
disonesti ladroni leghisti del Nord Est.
Con l'inizio
di questa nuova XVIII legislatura, tutte e tre le regioni con le quali sono
state stipulate le c.d. pre-intese hanno manifestato al Governo l'intenzione di
ampliare il novero delle materie da trasferire, mentre, altre regioni hanno
espresso la volontà di intraprendere un percorso per l'ottenimento di ulteriori
forme di autonomia (Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Marche e Campania).
Sono in tal modo riprese le trattative tra le tre regioni e i Ministeri
interessati “ratione materiae” nell'ambito dell'attività di coordinamento in
capo al Ministro pro tempore per gli affari regionali.
E così, nella
Nota di aggiornamento al DEF 2019 viene riferito l'impegno del Governo a portare
avanti il processo di attuazione del federalismo differenziato.
Il 17 ottobre
2019 presso le Commissioni I e V della Camera, il Ministro per gli affari
regionali ha evidenziato l'intenzione del Governo di ripartire dal lavoro
svolto sinora.
Cambia il
Governo, cambiano i partiti politici al Governo, sparisce dal Governo Salvini,
ma l’agenda politica, ma il regionalismo differenziato è ancora lì.
Cacciato via
Salvini dal Governo, ci pensa il PD a sostenere il provvedimento più voluto da
Salvini e dalla sua Lega Nord, quell'assurdo provvedimento che mira a creare un
Paese a due velocità, con Regioni che con le risorse a loro disposizione
saranno capaci di garantire servizi ai loro cittadini e regioni che non saranno
in grado di offrire quegli stessi servizi, costituzionalmente garantiti.
Con la legge
quadro di Boccia — Ministro per gli affari regionali in quota Pd —
l’unico elemento di novità rispetto al disegno leghista è la determinazione,
nelle materie oggetto di attribuzione, dei livelli essenziali delle prestazioni
(LEP) o degli obiettivi di servizio uniformi su tutto il territorio nazionale e
dei fabbisogni standard.
Cosa sono i
Lep?
La legge
delega 42/2009 sul federalismo fiscale prevede che il finanziamento delle spese
relative ai LEP sia commisurato a fabbisogni la cui quantificazione dovrebbe
avvenire con riferimento ai costi standard associati alla loro erogazione in
condizioni di efficienza e appropriatezza su tutto il territorio nazionale.
I LEP
garantiscono i livelli minimi delle prestazioni che devono essere garantite ai
cittadini.
Ciò vuol dire
che in determinate regioni il massimo che lo Stato potrà offrire è il minimo di
un servizio costituzionalmente garantito.
Ma i LEP sono
ancora tutti da definire.
E se entro
questi dodici mesi i LEP non vengono definiti?
Si procederà
egualmente con l’autonomia richiesta dalla regione, ossia si perpetuerà quel
furto con scasso, con il “piede di porco” della “spesa storica” con cui, dal
2009, la Lega ladrona di Salvini ruba ogni anni al Mezzogiorno 61 miliardi di
Euro.
Non è
ammissibile, non è accettabile!
Bisogna strillarlo
forte che l’unica priorità strategica dell’Italia è creare investimenti
infrastrutturali nel Mezzogiorno, per instradarlo verso uno sviluppo, dopo che
la Lega ladrona lo ha derubato da più di dieci anni, come ho dimostrato nel mio
precedente articolo sul mio blog ( www.gaetanoimme.com )
Bisogna
apprendere dalle elezioni in Germani dove l’ultra-destra ha sfiorato il 30%
perché si è nutrita delle frustrazioni della sua popolazione del Sud tedesco,
che era la Germania dell’Est, dove la gente chiede salari e pensioni eguali a
quelli dei tedeschi dell’Ovest.
Se vogliamo
battere in Italia questo nazional populismo di estrema destra
non dobbiamo più seguitare a lisciare il pelo al Nord Est veneto ladrone, facendolo
diventare sempre più ricco e prepotente con i fondi che ruba al Mezzogiorno con
la destrezza di un “compare del gioco delle tre carte”, vanto una volta di
Forcella, ma oggi più di casa a Treviso e a Verona.
Gaetano Immè e Tanino da Ortigia